Lo chiedono il Movimento per la Dirigenza (Movimento dei Medici di Medicina Generale per la dirigenza), Movimento Giotto (riunisce medici di medicina generale in formazione) e Società Italiana di Medicina di Comunità e delle Cure Primarie (SIMCCP)
“Apprezziamo l’impegno che Ministero della Salute e Regioni stanno portando avanti per il potenziamento dell’assistenza territoriale e la riorganizzazione delle Cure Primarie. Tuttavia, riteniamo indispensabile che si arrivi rapidamente ad una definitiva intesa sulla riforma della medicina generale. Il tempo stringe: le scadenze del PNRR impongono il completamento degli investimenti per il potenziamento dell’assistenza territoriale entro giugno 2026, ma senza una riforma strutturale della medicina generale, il sistema rischia di non reggere il cambiamento”. E' quanto si legge in una nota congiunta di Movimento per la Dirigenza (Movimento dei Medici di Medicina Generale per la dirigenza), Movimento Giotto (riunisce medici di medicina generale in formazione) e Società Italiana di Medicina di Comunità e delle Cure Primarie (SIMCCP)
“Gli standard definiti dal DM 77/2022 rappresentano il riferimento per la riorganizzazione delle cure primarie e sono essenziali per la piena operatività di Case della Comunità e Ospedali di Comunità.
In particolare, si chiede:
“Un piano così strutturato - si legge ancora nella nota - contribuirebbe anche a rendere più attrattiva la professione del medico di medicina generale. La crescente rinuncia alle borse di studio regionali dei corsi di formazione specifica in medicina generale è un dato allarmante che evidenzia la necessità di un cambiamento radicale per scongiurare un collasso del sistema delle cure primarie nei prossimi anni. Il successo della riforma dell’assistenza territoriale dipende da un’azione tempestiva e coordinata tra Ministero e Regioni. Non possiamo permetterci di perdere ulteriore tempo: ogni ritardo mette a rischio l’efficacia degli investimenti del PNRR e compromette il diritto dei cittadini a un’assistenza di prossimità efficiente, accessibile ed equa. Chiediamo un’accelerazione decisa delle riforme necessarie, con tempi certi e misure concrete, affinché il cambiamento non resti solo una promessa sulla carta ma diventi realtà. Siamo pronti a collaborare per costruire un modello di cure primarie più forte e sostenibile”.
7.345 medici di base raggiungeranno tra il 2025 e il 2027 il limite di età per fissato ora a 70 anni
L'utente ha diritto ad usufruire di un medico di famiglia anche quando alloggia fuori dal proprio territorio di residenza
Revocare le riforme fallimentari, investire nella medicina di prossimità e garantire condizioni di lavoro dignitose e attrattive
La Fimmg prevede che 7.345 medici di base raggiungeranno tra il 2024 e il 2027 il limite di età per la pensione fissato a 70 anni
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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