Enrico Di Rosa, Presidente della Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI): “Lavarsi le mani è un gesto semplice, ma capace di salvare vite"
Lavarsi le mani è la prima regola di una corretta igiene, che però spesso dimentichiamo. Per questo il 5 maggio l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) celebra la “Giornata mondiale per l’igiene delle mani”. Promossa per la prima volta 17 anni fa, questa particolare Giornata ha l’obiettivo di promuovere l’igiene delle mani sia come pratica individuale sia come strategia a livello nazionale per la prevenzione delle infezioni, anche in ambito ospedaliero. “L’igiene delle mani può salvare milioni di vite ogni anno” è l’ammonimento dell’Oms e in effetti usare acqua e sapone è un semplice gesto che ha però un potere eccezionale nella prevenzione delle malattie, perché riduce significativamente la trasmissione di virus, batteri e altri agenti patogeni.
Secondo i dati raccolti dai Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie negli Stati Uniti (CDC), lavarsi le mani regolarmente e in modo adeguato riduce per esempio del 23-40% i casi di diarrea nella popolazione e del 16-21% le malattie respiratorie. Numeri simili a quelli indicati da una meta-analisi di 30 studi pubblicata sull'American Journal of Public Health, che evidenzia come una più accurata igiene delle mani degli operatori sanitari può portare in ambito ospedaliero a una riduzione del 31% delle infezioni gastrointestinali e del 21% di quelle respiratorie.
Le mani vanno lavate spesso nell’arco della giornata, soprattutto prima di mangiare, dopo essere saliti sui mezzi di trasporto o essere stati in luoghi pubblici, dopo essere andati alla toilette o aver toccato superfici potenzialmente contaminate. Per una corretta igiene bisogna usare acqua e sapone e lavare le mani per almeno 20-40 secondi, strofinando bene tutte le parti, inclusi i pollici, le unghie e i polsi. In assenza di acqua, un disinfettante con almeno il 60% di alcol è una valida alternativa. Tra le finalità della campagna promossa dall’Organizzazione mondiale della Sanità c’è anche quella di sensibilizzare chi lavora nelle strutture sanitarie su un corretto utilizzo dei guanti in lattice, così da ridurre i rifiuti e quindi l’impatto sull’ambiente senza che venga meno la sicurezza per i pazienti e per chi li assiste. Un obiettivo da perseguire efficacemente riassunto nello slogan della Giornata mondiale per l’igiene delle mani 2025: “Guanti, a volte. Igiene delle mani, sempre”.
Intanto una nuova indagine del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Ecdc) rivela che il 3,1% dei residenti in strutture di assistenza a lungo termine aveva almeno un'infezione correlata all'assistenza sanitaria (Ica) al momento dello studio. L'indagine, condotta nel 2023 e nel 2024, evidenzia gravi lacune nelle misure di prevenzione e controllo delle infezioni, nonché nella gestione antimicrobica, nelle strutture che si prendono cura di alcuni dei cittadini più vulnerabili d'Europa, gli anziani.
Le infezioni più comuni segnalate nelle strutture residenziali sono state infezioni del tratto urinario, infezioni del tratto respiratorio e infezioni cutanee. Tra le infezioni confermate, l'Escherichia coli è stato il microrganismo identificato più frequentemente, seguito da Sars-CoV-2, Klebsiella pneumoniae e Staphylococcus aureus. Tuttavia, solo una Ica su cinque è stata confermata microbiologicamente, sollevando preoccupazioni circa la sottodiagnosi e il trattamento in assenza di prove definitive. Oltre il 4% dei residenti stava assumendo almeno un antimicrobico al momento dell'indagine, con quasi un terzo di queste prescrizioni fornite a scopo profilattico. “Questa indagine dimostra che dobbiamo proteggere meglio i residenti in strutture di assistenza a lungo termine attraverso strategie basate sull'evidenza, una sorveglianza rafforzata e un fermo impegno per un cambiamento reale”, ha affermato Piotr Kramarz, Direttore Scientifico dell'Ecdc. Le infezioni delle vie urinarie rappresentavano la principale indicazione sia per il trattamento che per l'uso profilattico. L'indagine ha anche valutato il livello di preparazione delle strutture alla prevenzione delle infezioni e l'uso prudente degli antibiotici. Sebbene quasi tutte le case di riposo a lungo termine disponessero di protocolli per l'igiene delle mani, una su cinque non disponeva di personale formato in materia di prevenzione e controllo delle infezioni. Meno della metà disponeva di un comitato per la prevenzione e il controllo delle infezioni e quasi il 40% non aveva alcun componente di un programma di gestione antimicrobica. Inoltre, meno di una su dieci forniva formazione sulle corrette pratiche di prescrizione degli antibiotici.
Quattro strutture di assistenza a lungo termine su cinque hanno dichiarato di utilizzare la disinfezione delle mani con soluzione alcolica come metodo principale per l'igiene delle mani, mentre una su cinque si è basata principalmente sul lavaggio con acqua e sapone. Tuttavia, quasi un terzo delle strutture non disponeva di un sistema regolare per monitorare l'igiene delle mani e fornire feedback al personale. In risposta a questi risultati, l'Ecdc invita le autorità sanitarie nazionali e i responsabili delle strutture di assistenza a lungo termine a: rafforzare le misure di prevenzione e controllo delle infezioni nelle strutture di assistenza a lungo termine formando il personale, stanziando risorse aggiuntive, migliorando la sorveglianza e promuovendo linee guida chiare e una maggiore consapevolezza; stabilire la disinfezione delle mani con soluzione alcolica come metodo principale per l'igiene delle mani; Migliorare le pratiche di prescrizione antimicrobica concentrandosi sulla razionalizzazione dell'uso profilattico. Queste azioni sono essenziali per proteggere la salute degli ospiti delle strutture di assistenza a lungo termine e contenere la diffusione della resistenza antimicrobica in tutta Europa.
"Lavarsi le mani è un gesto semplice, ma capace di salvare vite – afferma il Dr. Enrico Di Rosa, Presidente della Società Italiana d’Igiene (SItI) - Ogni giorno, nelle corsie degli Ospedali e nella vita quotidiana, la corretta igiene delle mani rappresenta una barriera fondamentale contro la diffusione delle infezioni. Eppure, proprio per la sua semplicità, spesso viene sottovalutata, o eseguita in modo frettoloso. La Giornata Mondiale dell’Igiene delle Mani è un'occasione per ricordare che questo piccolo gesto ha un impatto enorme sulla Salute pubblica, non solo in ambito sanitario, ma in ogni contesto di vita. Igiene delle mani significa protezione reciproca: un atto di cura verso noi stessi e verso gli altri". In questa importante Giornata è importante ricordare che:
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