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Ondate di calore, rischi con temperature notturne oltre i 25 gradi

Pneumologia Redazione DottNet | 23/06/2025 08:26

Pneumologi, aumento mortalità per malattie respiratorie del 10%

Non solo di giorno.  Gli effetti negativi sulla salute delle ondate di calore si protraggono anche di notte e, anche se l'asticella del termometro non raggiunge i picchi diurni, possono essere altrettanto gravi.     Bastano infatti temperature notturne sopra i 25 gradi perché, soprattutto le persone con problemi polmonari, vadano in sofferenza con conseguenze potenzialmente fatali. È il messaggio che arriva dal "Meeting Respiratory Diseases in 2025", tenutosi a Bari e co-organizzato dalla Fondazione Menarini, in collaborazione con l'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro" e l'Università di Foggia.

    "Ciò è dovuto al fatto che la notte è, di per sé, un elemento critico, perché durante il riposo, il calibro dei bronchi, anche negli individui sani, si riduce fino all'8%", spiega Giovanna Elisiana Carpagnano, professore ordinario e direttore della Pneumologia del Policlinico di Bari. "Questo restringimento delle vie aeree, legato al ritmo circadiano, è aggravato in chi soffre di asma dal caldo estremo notturno che, provocando un aumento della temperatura all'interno del torace, attiva le fibre nervose dei muscoli respiratori", aggiunge.

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"Questi, non rilassandosi, non permettono il normale svuotamento polmonare, rendendo difficile la respirazione, con crisi asmatiche gravissime che possono risultare anche fatali".   Questa eventualità è stata già documentata. Uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives, ha mostrato che in Giappone le ondate di calore notturne, con minime fino ai 25°C, hanno fatto salire del 10% il tasso di mortalità per malattie respiratorie.   L'Italia è a forte rischio: il nostro Paese, in base ai dati dell'Agenzia Europea per l'Ambiente, si colloca al terzo posto in Europa per numero di notti tropicali annuali, dietro solo a Grecia e Cipro. "Nelle ultime estati si è arrivati anche a 48 notti 'roventi', pari al 52% della stagione, di cui 13 notti con temperature superiori ai 23°C, con un bilancio sulla salute e di vittime che spesso si rivela sconcertante", conclude Carpagnano.

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