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Decreto liste d'attesa, Orazio Schillaci: "Piattaforma pienamente funzionante, da oggi alcune parti sono visibili ai cittadini"

Sanità pubblica Redazione DottNet | 25/06/2025 19:47

“Sto incontrando i presidenti delle Regioni, c'è un dialogo continuo volto non a punire le Regioni, ma a collaborare. Serve uno sforzo comune nel quale tutti dobbiamo giocare una parte”

È disponibile sul Portale della Trasparenza di AGENAS la prima versione del cruscotto della Piattaforma Nazionale delle Liste di Attesa (PNLA), istituita con l’art. 1 della Legge n. 107 del 29 luglio 2024. La Piattaforma, realizzata da AGENAS, ha l’obiettivo di monitorare su tutto il territorio nazionale i tempi di attesa delle prestazioni ambulatoriali, con particolare riferimento al rispetto dei tempi previsti dalle classi di priorità. In questa fase iniziale, AGENAS acquisisce mensilmente i dati trasmessi da Regioni e Province Autonome in base alle indicazioni del Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA).

I dati disponibili sono relativi ai primi 5 mesi del 2025 (gennaio-maggio).

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Il cruscotto informativo della Piattaforma rende attualmente disponibili in questa prima versione alcuni indicatori, tra cui:

-il numero totale di prenotazioni;

-la percentuale di prenotazioni nei giorni festivi/prefestivi;

-la quota di prime disponibilità accettate dall’assistito;

-la suddivisione delle prestazioni per classe di priorità (U, B, D, P);

-i tempi medi di attesa per prestazione e classe di priorità.

Sono inoltre riportati i volumi per singola prestazione, classe di priorità e nei giorni festivi/prefestivi.

Il cruscotto sarà progressivamente aggiornato con nuovi contenuti e analisi.

“Da oggi i cittadini potranno accedere alla piattaforma di Agenas per vedere i tempi di attesa su base nazionale per le visite di diagnostica”. Lo ha sottolineato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ospite di 'L'aria che tira' su La7. Sul tema delle liste d'attesa, "sto incontrando i presidenti delle Regioni, c'è un dialogo continuo volto non a punire le Regioni, ma a collaborare. Serve uno sforzo comune nel quale tutti dobbiamo giocare una parte. C'è un miglioramento, ma non basta, vogliamo aiutare le Regioni e far sì che il Ssn offra ai cittadini le prestazioni di cui hanno bisogno".

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