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Tumore della prostata, nuova combinazione riduce il rischio di progressione

Farmaci Redazione DottNet | 26/06/2025 13:30

Per i pazienti con forma ormonosensibile metastatica

Una nuova combinazione di farmaci sarà presto disponibile per il trattamento dei pazienti con tumore della prostata ormonosensibile metastatico. Il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell'Agenzia europea per i medicinali ha infatti raccomandato il darolutamide, inibitore orale del recettore degli androgeni, associato a terapia di deprivazione androgenica (Adt), per l'autorizzazione alla commercializzazione nell'Unione europea. La decisione finale da parte della Commissione europea è prevista nei prossimi mesi. La raccomandazione si basa sui risultati positivi dello studio registrativo di fase 3 'Aranote', che mostra che darolutamide più Adt ha ridotto il rischio di progressione radiologica o di morte del 46% rispetto al placebo.

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 "Nel 2024, in Italia, sono state stimate circa 40.200 nuove diagnosi di tumore della prostata, il più frequente negli uomini nel nostro Paese - afferma Orazio Caffo, Direttore dell'Oncologia all'Ospedale Santa Chiara di Trento -. L'impatto del carcinoma della prostata metastatico sulla quotidianità dei pazienti che sviluppano sintomi correlati alla malattia può essere importante. Lo studio Aranote ha dimostrato che darolutamide, inibitore orale del recettore degli androgeni di nuova generazione, associato alla sola terapia di deprivazione androgenica riduce significativamente il rischio di progressione radiologica o di morte. Questo inibitore dei recettori degli androgeni ha dimostrato importanti benefici anche in termini di qualità di vita. Si ampliano, pertanto, gli strumenti terapeutici a disposizione dei clinici per il trattamento di una forma di carcinoma prostatico particolarmente insidiosa, consentendo di personalizzare ulteriormente le cure e aumentare così le opportunità per il singolo paziente". Il tumore alla prostata, con oltre 40mila diagnosi all'anno, è il più frequente tra gli uomini in Italia ed è la quinta causa più comune di morte per cancro negli uomini a livello globale.

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