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Federazione Alzheimer: ecco il decalogo per prevenire la malattia

Neurologia Redazione DottNet | 21/09/2025 16:32

Il documento è stato elaborato da Simone Salemme, neurologo e consulente dell’Istituto Superiore di Sanità, e da Davide Mangani, ricercatore immunologo dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona

In occasione del XIV Mese Mondiale Alzheimer e della XXXII Giornata Mondiale Alzheimer, la Federazione Alzheimer Italia presenta un Decalogo per la prevenzione della demenza, elaborato da Simone Salemme, neurologo e consulente dell’Istituto Superiore di Sanità, e da Davide Mangani, ricercatore immunologo dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona.  Il decalogo raccoglie le più recenti evidenze scientifiche e traduce la ricerca in indicazioni concrete, con una doppia prospettiva: quella del singolo, che può adottare comportamenti protettivi nella vita quotidiana, e quella della società. Governi e Istituzioni, infatti, sono chiamati a mettere in campo politiche pubbliche e scelte strutturali a tutela della salute cerebrale collettiva.

"Oggi sappiamo che la prevenzione è una leva potente: fino al 40% dei casi di demenza potrebbe essere evitato o ritardato intervenendo sui fattori di rischio modificabili", afferma Simone Salemme. "Il decalogo unisce responsabilità individuali e responsabilità collettive. È un invito a ciascuno di noi, ma anche alla politica, alle Istituzioni e a tutta la comunità, ad agire per costruire un futuro con un minore impatto della demenza", aggiunge Mangani.

Decalogo per la prevenzione della demenza

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1. Pressione arteriosa sotto controllo

L’ipertensione è un “killer silenzioso”: tenerla sotto controllo significa proteggere cuore e cervello. Cosa può fare il singolo: misurare regolarmente la pressione, seguire le cure prescritte, ridurre l’uso del sale, mantenere uno stile di vita attivo, tenere sotto controllo il peso. Cosa può fare la società: promuovere screening diffusi, facilitare l’accesso ai farmaci, progettare città che incoraggino il movimento, con parchi e piste ciclabili.

2. Colesterolo LDL: conoscerlo e trattarlo

Il colesterolo alto nella mezza età aumenta il rischio di demenza e ictus. Cosa può fare il singolo: tenere sotto controllo i livelli dei lipidi, seguire una dieta mediterranea, fare attività fisica, non fumare e limitare l’alcol. Cosa può fare la società: offrire check-up cardiovascolari accessibili, garantire l’accesso a farmaci e terapie, promuovere politiche per un’alimentazione sana e l’uso di etichette nutrizionali chiare.

3. Proteggere l’udito

La perdita uditiva non trattata, spesso a causa di costi e stigma, favorisce isolamento e declino cognitivo. Cosa può fare il singolo: fare screening dopo i 60 anni, usare gli apparecchi acustici se necessario, proteggere l’udito dal rumore (usando tappi se necessario e moderando il volume di tv, radio, ecc.), condurre una vita sociale attiva. Cosa può fare la società: rendere accessibili ausili e riabilitazione, creare ambienti pubblici con ascolto assistito (ovvero garantire che auditorium, teatri e spazi comunitari siano dotati di sistemi audio che permettano l’accessibilità a persone con perdite uditive), promuovere campagne per combattere lo stigma.

4. Proteggere la vista

Vederci bene mantiene autonomia e stimolazione cognitiva. Cosa può fare il singolo: sottoporsi regolarmente a visite oculistiche, avvalersi di occhiali o lenti adeguati, non rimandare interventi necessari come la cataratta, usare un’illuminazione domestica adeguata. Cosa può fare la società: ridurre le liste d’attesa per gli interventi, promuovere screening visivi, rendere accessibili i presidi oculistici, migliorare l’illuminazione e la segnaletica pubblica.

5. Attività fisica regolare

Il movimento è una delle armi più efficaci per la salute del cervello. Cosa può fare il singolo: camminare, nuotare, ballare, alternare esercizi aerobici e di potenziamento, per spezzare la sedentarietà. Cosa può fare la società: sviluppare città “active friendly”, sostenere palestre e programmi sociali, incentivare la mobilità attiva e il trasporto pubblico, promuovere l’attività fisica con campagne nazionali di sensibilizzazione.

6. Alimentazione di tipo mediterraneo

La dieta mediterranea protegge da infiammazione e declino cognitivo. Cosa può fare il singolo: consumare frutta, verdura, cereali integrali, legumi, pesce, olio d’oliva; limitare zuccheri e cibi processati. Cosa può fare la società: garantire mense pubbliche, scolastiche e lavorative “mediterranee”, rendere maggiormente accessibili cibi freschi, sostenere le filiere locali, disincentivare con politiche fiscali idonee la diffusione di cibi ultraprocessati.

7. Stop al fumo e agli eccessi dell’alcol

Tabacco e alcol danneggiano i vasi, alzano la pressione e favoriscono infiammazione e atrofia cerebrale. Cosa può fare il singolo: smettere di fumare, evitare il fumo passivo, limitare l’alcol ed evitare le “abbuffate alcoliche”. Cosa può fare la società: rafforzare le politiche antifumo, offrire servizi di sostegno per le dipendenze, regolamentare la vendita e la pubblicità degli alcolici.

8. Diabete, peso e salute metabolica

Il diabete di tipo 2 e l’obesità aumentano il rischio di demenza. Cosa può fare il singolo: monitorare glicemia e peso, seguire le terapie, adottare uno stile di vita sano, dormire a sufficienza e fare attenzione allo stress eccessivo. Cosa può fare la società: attivare programmi di prevenzione, facilitare l’accesso a nutrizionisti, adottare politiche che limitino il consumo di bevande zuccherate, promuovere politiche per garantire equità nell’accesso a cibi sani.

9. Mente attiva e relazioni sociali

Relazioni e stimoli mentali rafforzano la riserva cognitiva. Cosa può fare il singolo: imparare cose nuove, coltivare hobby, partecipare ad attività sociali, chiedere aiuto in caso di depressione. Cosa può fare la società: garantire un’istruzione di qualità fin dall’infanzia, promuovere centri comunitari e biblioteche, sostenere università della terza età, garantire servizi di salute mentale accessibili.

10. Attenzione ai rischi ambientali e ai traumi

Incidenti e inquinamento atmosferico pesano anche sulla salute cerebrale. Cosa può fare il singolo: indossare il casco in bici e in monopattino; usare protezioni adeguate per l’attività sportiva; prevenire le cadute in casa con l’utilizzo di tappeti antiscivolo, corrimani e di un’illuminazione adeguata; ridurre le combustioni domestiche; preferire luoghi meno inquinati. Cosa può fare la società: attuare piani “aria pulita” per ridurre traffico e combustioni, aumentare il verde urbano, rafforzare la sicurezza stradale e la prevenzione delle cadute domestiche, realizzare abitazioni e quartieri a misura di anziani.

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