
Il microbiota intestinale gioca un ruolo chiave nella salute dell’organismo, ma può essere facilmente alterato da trattamenti farmacologici come gli inibitori di pompa protonica (PPI). In questo contesto, l’impiego di probiotici rappresenta una strategia sempre più rilevante per preservarne l’equilibrio. Recenti evidenze suggeriscono che Enterogermina®, a base di quattro ceppi di Bacillus clausii (O/C, N/R, T, SIN), può essere un supporto nel contrastare gli effetti negativi indotti dai PPI sul microbiota.
Il microbiota intestinale è una complessa comunità di microrganismi che vive nel nostro intestino e gioca un ruolo essenziale nel mantenimento della salute generale [1,2]. Oggi viene considerato un vero e proprio “organo”, indispensabile per la digestione, la sintesi di vitamine e la protezione dell’organismo [1,2]. Con il termine disbiosi si fa riferimento ad un'alterazione della composizione e/o della funzionalità del microbiota, associata a molteplici fattori tra cui condizioni patologiche dell’ospite e l’utilizzo di farmaci [1,3,4]. In questa condizione, i microrganismi potenzialmente patogeni possono prevalere su quelli benefici, modificando l'equilibrio dell'ambiente intestinale [1,4]. Negli ultimi anni, è cresciuto l'interesse verso strategie mirate a ristabilire uno stato di eubiosi - ovvero un microbiota sano ed equilibrato - attraverso l'impiego di probiotici, prebiotici e simbiotici [3,4]. I probiotici sono microrganismi vivi, non patogeni, che colonizzano temporaneamente l’intestino, contribuendo al benessere dell’organismo [4]. Il loro impiego contro le disbiosi indotte da farmaci rappresenta una strategia consolidata nella pratica clinica, estesa oggi ben oltre la classica associazione con gli antibiotici [3,4].
Gli inibitori di pompa protonica (PPI) rappresentano la terapia più frequentemente impiegata per la pirosi e gli altri sintomi associati alla malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) [1,5]. Tuttavia, il loro utilizzo è da tempo al centro di un dibattito a causa dei potenziali effetti collaterali sul microbiota intestinale [5,6]. Recenti evidenze scientifiche hanno infatti dimostrato come questi farmaci, se utilizzati per un uso cronico, possano alterare profondamente la composizione del microbiota, favorendo condizioni di disbiosi e aumentando la presenza di batteri potenzialmente patogeni come Streptococcus bovis o Enterobacteriaceae [5,6]. Per contrastare questi effetti, la ricerca si sta concentrando su strategie di supporto volte a preservare l’equilibrio del microbiota intestinale, come l’impiego di probiotici selezionati [4]. Bacillus clausii, presente naturalmente nell’intestino sano, è in grado di colonizzare la mucosa intestinale e sopravvivere anche in presenza di antibiotici, grazie alla sua naturale resistenza mediata da specifici geni. Proprio questa caratteristica rende il Bacillus clausii un’opzione particolarmente utile durante o dopo trattamenti antibiotici [4].
I benefici terapeutici del Bacillus clausii sono stati documentati già negli anni '60, in particolare nel trattamento della diarrea conseguente un’alterazione del microbiota intestinale e dei disturbi intestinali indotti da antibiotici [3]. Le sue spore sono in grado di sopravvivere all’ambiente acido dello stomaco, di colonizzare la mucosa intestinale e svilupparsi in forme vegetative attive [3,4].
Un importante studio esplorativo in vitro ha analizzato l'effetto di Enterogermina®, probiotico a base di quattro ceppi di Bacillus clausii (O/C, N/R, SIN, T), utilizzando un avanzato modello sperimentale: il Triple-Mucosal-Simulator of the Human Intestinal Microbial Ecosystem® (Triple-M-SHIME) [5,6].
Sia nel gruppo 2, trattato con PPI in associazione a Enterogermina®, sia nel gruppo 3, trattato con PPI e successivamente con Enterogermina®, si è evidenziato un aumento della diversità microbica e un incremento della produzione di butirrato, acido grasso a corta catena noto per i suoi effetti benefici sulla salute intestinale [5,6]. Inoltre, il probiotico si è dimostrato efficace nel mitigare gli effetti degli inibitori di pompa protonica in particolare su alcune popolazioni microbiche come Coriobacteriaceae, Selenomonadaceae e Akkermansiaceae, contribuendo ulteriormente al miglioramento della diversità del microbiota. Ancora, l’aggiunta del probiotico ha ridotto i livelli di batteri fortemente associati a condizioni gravi, come Streptococcus bovis [5,6].
Il B. clausii ha dunque dimostrato, in questo studio in vitro, la capacità di mitigare la disbiosi indotta dai PPI [5,6]. Il probiotico, già noto per il suo uso come coadiuvante nel ridurre gli effetti collaterali della tripla terapia per l’eradicazione dell’Helicobacter pylori, si conferma così un possibile alleato nella gestione degli effetti avversi gastrointestinali legati all’uso cronico di PPI [5,6,7].
Sebbene lo studio sia di natura esplorativa e basato su un modello in vitro, le evidenze raccolte aprono la strada a ulteriori ricerche per comprendere meglio i meccanismi di azione di Bacillus clausii e la sua efficacia in contesti clinici reali [5,6]. La sfida ora è confermare questi risultati attraverso studi clinici più ampi e controllati, per poter integrare con maggiore sicurezza i probiotici nei protocolli terapeutici legati all'uso di PPI [5,6].
Consulta l'RCP di Enterogermina®
Codice deposito aziendale: MAT-IT-2502346 Pubblicità rivolta a farmacisti e medici depositata in AIFA il 28/10/2025. Vietata la distribuzione/esposizione al pubblico. Medicinale di automedicazione classe C bis.RCP incluso. Prezzo di vendita consigliato al pubblico di Enterogermina 6 miliardi/2 g polvere orale 9 bustine: 17,90€
Bibliografia
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
Commenti