
L’esperienza di chi convive ogni giorno con una malattia cronica o rara e sceglie di partecipare a uno studio clinico, scoprendo che quel passo può essere “la scelta giusta da fare”.
Capire cosa significhi davvero prendere parte a uno studio clinico, superare la paura dell’ignoto e arrivare alla consapevolezza di aver fatto un passo importante “nella direzione giusta”. È il racconto che arriva dalle testimonianze dei pazienti riuniti a Roma per People in Health: Ricerca Clinica, l’evento promosso da Novo Nordisk in partnership con Ansa e con il patrocinio dell’Ambasciata di Danimarca. Una giornata che, per la prima volta, ha messo allo stesso tavolo associazioni pazienti, clinici e istituzioni per discutere del ruolo sempre più centrale della partecipazione informata e consapevole alle sperimentazioni.
L’incontro si inserisce nel progetto People in Health®, la piattaforma di Novo Nordisk Italia dedicata alle persone con malattie croniche e rare, e ha coinvolto le principali realtà associative italiane: FIAO, FAND, Diabete Italia, Fondazione Italiana per il Cuore, FEDEMO, A.Fa.D.O.C., USHINDI Sickle Cell Victory OdV e molte altre. Obiettivo comune: rafforzare la cultura della ricerca e abbattere lo stigma che ancora accompagna, in molti casi, la scelta di partecipare a un trial clinico.
Consegnati i primi People in Health Award
La giornata ha ospitato anche la prima edizione dei People in Health Award, il riconoscimento attribuito a due enti impegnati nella valorizzazione della ricerca in Italia.
A essere premiati sono stati:
Il Policlinico Universitario Fondazione Agostino Gemelli di Roma, da sempre attivo nella ricerca di base, traslazionale e clinica, insignito del premio nella categoria dedicata agli istituti di ricerca. A consegnarlo è stato il Presidente del CNR, Andrea Lenzi.
La Fondazione Edoardo Carta ETS, nata per sostenere la ricerca sul diabete giovanile insulino-dipendente, premiata dal Vice Presidente della Camera Giorgio Mulè.
Mulè: «La ricerca è un investimento strategico»
«L’Italia è tra i Paesi leader in Europa per numero di trial clinici condotti. Un euro investito in ricerca ne genera tre di beneficio per il sistema sanitario», ha ricordato Mulè, sottolineando l’effetto “moltiplicatore” della ricerca clinica e la necessità che le istituzioni continuino a sostenerla per alimentare progresso, salute e crescita economica.
Concetto ribadito anche da Lenzi: «Le associazioni pazienti sono un ponte prezioso fra scienza e cittadino. Incentivare la partecipazione ai trial porta benefici sia alla persona, sia alla comunità scientifica, che può contare su dati più solidi e percorsi più efficaci».
Italia tra i protagonisti europei
Nel 2023 sono state autorizzate oltre 600 sperimentazioni cliniche, principalmente di fase III e in gran parte multicentriche: numeri che collocano il Paese al quarto posto in Europa. Un patrimonio scientifico e organizzativo che necessita di continuità e investimenti costanti per consolidare il ruolo dell’Italia nello scenario internazionale.
L’Ambasciata di Danimarca: «La ricerca rafforza la resilienza dei sistemi sanitari»
Per l’Ambasciatore di Danimarca in Italia, Peter Taksøe-Jensen, sostenere la ricerca clinica significa investire in un futuro più sano e più equo: «La ricerca non è solo innovazione tecnologica, ma un processo che coinvolge attivamente i pazienti, valorizza la fiducia e migliora concretamente la qualità della vita».
Le voci dei pazienti: «Un patto tra persone»
Cuore dell’evento, alcune testimonianze dirette di chi ha scelto di partecipare a uno studio clinico. Voci che raccontano timori iniziali, ma anche speranza e gratitudine. «Partecipare a uno studio clinico significa spostare la linea del possibile», ha detto uno dei pazienti. «È un patto: chi mette la propria esperienza e chi mette la propria competenza».
La partnership con ANSA
Per la prima volta l’iniziativa è stata realizzata in partnership con ANSA, che ne ha riconosciuto il valore sociale oltre che informativo. «Raccontare la salute è parte dell’identità di ANSA», ha ricordato l’AD Stefano De Alessandri, sottolineando l’impegno dell’agenzia nel dare voce a pazienti e famiglie e nel diffondere informazione chiara e verificata.
Novo Nordisk: «I pazienti al centro della ricerca»
«Rendere i pazienti protagonisti della ricerca è fondamentale per costruire fiducia e favorire innovazione», ha dichiarato Alfredo Galletti, General Manager di Novo Nordisk Italia. L’azienda, che ha aperto nel 2024 il suo Clinical Development Center a Roma – uno dei soli 25 hub globali – oggi coinvolge più di 1.200 pazienti in circa 300 centri attivi, con un incremento del 50% dei trial previsto entro il 2026.
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