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Dompè, in dpef tassa 800 mln per farmaceutiche

Aziende Redazione DottNet | 17/07/2009 12:12

"Nonostante l'impegno del presidente del Consiglio, in termini pratici con il dpef", approvato dal Consiglio dei ministri, "viene messa una tassa di 800 milioni sulle industrie farmaceutiche, senza toccare nessuno degli altri settori".

La denuncia arriva dal presidente di Farmindustria, Sergio Dompé, a margine di un incontro, oggi a Roma, sull'assistenza primaria in Italia.
"Quella farmaceutica - ha ricordato un Dompé furente - è l'unica spesa rimasta sotto il tetto programmato nel 2007 e nel 2008. Non solo, rappresenta negli ultimi 8 anni l'unica spesa di tutta la sanità che non è cresciuta, anzi è leggermente scesa. Il risultato è che
viene tagliata soltanto questa: per favore non si parli di meritocrazia". Quanto alle affermazioni del ministro del Welfare Maurizio Sacconi, che poco prima aveva detto che il dialogo con le aziende del farmaco sarebbe proseguito, Dompé replica: "se le risposte del Governo sono queste, non abbiamo la possibilità di garantire nè nuovi investimenti nè il mantenimento di quelli esistenti.

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Nonostante la buone parole - incalza il numero uno di Farmindustria - il Governo ci sta solo dicendo che non gli interessa avere questo tipo di
industria sul proprio territorio, e noi ne trarremo le nostre conseguenze".
Dompé non nasconde che, alla luce dell'ennesima sforbiciata, è a rischio "il mantenimento di siti produttivi in Italia. Non a caso abbiamo avuto un taglio di 7 mila posti di lavoro nell'ultimo anno e mezzo", conclude.
 

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