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Fnomceo, per il biotestamento deve decidere il paziente

Professione Redazione DottNet | 22/07/2009 16:19

''Su materie delicate quali le Dat (Dichiarazioni Anticipate di Trattamento), il diritto giusto è quello mite che concilia l'autodeterminazione del paziente e l'autonomia e la responsabilità della professione''.

E' secco il commento di Gabriele Peperoni, Segretario nazionale Fnomceo dopo l'incontro di ieri con il Ministro Sacconi e il Sottosegretario Roccella sul testo Calabrò e il relativo documento Fnomceo, a cui ha partecipato in rappresentanza del Comitato Centrale. Al ministro del Welfare, che si è detto rammaricato per l'assenza del presidente della Federazione degli ordini dei medici (Fnom), Amedeo Bianco nonostante quest'ultimo avesse annunciato da tempo l'impossibilità a partecipare, Peperoni ribatte: ''sono convinto di interpretare il pensiero di Bianco, del Comitato Centrale e degli Ordini provinciali dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri nel ribadire con forza che il nostro Codice di Deontologia Medica, approvato all'unanimità nel 2006, costituisce un patrimonio unitario, indivisibile di tutta la Professione medica e odontoiatrica; i suoi principi ispiratori hanno, infatti, vigore e trasparenza per guidare l'esercizio professionale nel rispetto delle leggi, della moderna etica e bioetica nella tutela della salute e della vita''.

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E conclude: ''terremo nel dovuto conto tutte le osservazioni o critiche che sono emerse dal meeting perchè il nostro obiettivo è l'incontro e non lo scontro tra culture etiche e civili''.

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