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Lilly, nuovo polo di eccellenza a Firenze

Aziende Redazione DottNet | 25/09/2009 21:45

Nel giorno in cui è stato inaugurato il nuovo stabilimento costato 250 milioni di euro, la Lilly Italia annuncia un ulteriore investimento di 60 milioni per il polo di Sesto Fiorentino, specializzato nella ricerca sul diabete.

 ''Sarà aperta una seconda linea di produzione - ha precisato il numero uno a livello mondiale di Lilly, John Lechleiter - entro la fine del 2012''. Nel territorio fiorentino, dove Lilly è presente da 50 anni, saranno prodotte con tecniche di avanguardia insuline ed analoghi per contrastare una malattia che nel 2025, secondo la Organizzazione mondiale della sanità, colpirà 300 milioni di persone. Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte, tra gli altri, il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, il ministro per l'attuazione del programma Gianfranco Rotondi, Enrico Letta responsabile Welfare del Pd, il presidente di Farmindustria, Sergio Dompe' e l'arcivescovo di Firenze monsignor Giuseppe Betori.

''Qui abbiamo dato la migliore risposta agli interrogativi su come uscire dalla crisi - ha affermato Letta -. Senza fare filosofia, con serietà e concretezza, abbiamo mostrato come si esce dalla crisi, credendo nel mercato, lavorando nella ricerca, investendo. Sesto - ha detto con un sorriso - oggi diventa 'primo'''. La cerimonia è stata anche l'occasione per rimarcare il ruolo cruciale del settore farmaceutico in Italia: proprio il polo fiorentino, una volta a regime, potrà produrre fino a 120 milioni di cartucce di insulina, che verranno utilizzate sia per il mercato italiano sia per quello internazionale, con un export previsto del 90% della produzione totale.

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Patrik Jonsson, presidente e amministratore delegato di Eli Lilly Italia (che fra lo stabilimento di Sesto e la sede di Roma impiega 1.070 dipendenti), ha sottolineato che ''l'industria farmaceutica rappresenta un settore strategico per lo sviluppo del 'sistema Paese', in quanto è in grado di fornire un importante contributo in termini di salute, di sviluppo economico e d'innovazione tecnologica''. ''Vediamo l'Italia come un Paese per noi strategico, il quinto mercato più grande a livello mondiale'', ha aggiunto il presidente europeo di Eli Lilly, Karim Bitar, che ha anche assicurato che non sono previste ''diminuzioni d'organico per le attività legate alla produzione. Vogliamo avere una presenza qui non per i prossimi 50 anni, ma per i prossimi cento''.

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