Ore e ore a esaminare l'etichetta di una scatola di tonno. O a preparare il menu più adatto alle proprie rigide esigenze. Anche mangiare sano può diventare un'ossessione, una malattia. Con tanto di nome scientifico, ortoressia nervosa, e di identikit del paziente tipo: ultratrentenne, classe media, alto grado di istruzione.
Se i malati di anoressia si concentrano sulla (scarsissima) quantità di cibo che consumano - ricorda il quotidiano britannico 'Daily Mail' - per chi è colpito dall'ortoressia è la qualità a essere importante, troppo importante, a tavola. Gli alimenti diventano dunque mai abbastanza puri e controllati, e si finisce spesso col bandire quelli di cui non si ha la possibilità di verificare le caratteristiche, eliminando dalla dieta importanti sostanze nutritive.
Il risultato, dunque, può essere simile a quello che appare evidente nelle persone anoressiche: malnutrizione e conseguenti danni alla salute, sia fisica che mentale.
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
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