L'utile netto del gruppo farmaceutico svizzero Novartis è sceso dell'8% nei primi nove mesi del 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008, attestandosi sui 6 miliardi di dollari.
La causa - comunica l'azienda - è l'impatto dei costi finanziari relativi all'acquisizione di Alcon, nonché degli investimenti in Roche e Alcon nel terzo trimestre del 2009 e di più elevati oneri fiscali. Nei primi nove mesi del 2009, l'utile per azione (Eps) è diminuito a 2,69 dollari rispetto a 2,93 dollari nello
stesso periodo del 2008.
Il fatturato del gruppo - prosegue la nota - è cresciuto dell'8% in valute locali, ma è rimasto stabile in dollari, a 31,3 miliardi di dollari. Le aree con le migliori performance sono Europa (13 miliardi di dollari, +7% ), Stati Uniti (10 miliardi di dollari, +5%), nonché i primi sei mercati emergenti (2,8 miliardi di dollari, +16%). Nel commentare i risultati, Daniel Vasella, chairman e Ceo Novartis, ha
affermato: "sono soddisfatto delle nostre solide performance, trainate dallo slancio dei farmaceutici, che è stato superiore alla concorrenza e che ha registrato una buona crescita dei prodotti innovativi.
Secondo le previsioni dell'azienda, il fatturato dovrebbe crescere tra il 5% e il 9%, sempre in valute locali, anche escludendo le vendite previste di vaccini per l'influenza A nel quarto trimestre 2009. Per i Farmaceutici, l'azienda si aspetta un'espansione a due cifre del fatturato in valute locali. Si prevede che risultato operativo e utile netto raggiungano livelli record in valuta costante per l'intero anno, anche escludendo il contributo delle vendite del vaccino pandemico. Tuttavia le perdite dovute ad andamenti valutari potrebbero, in fase di consolidamento dei risultati, ridurre in modo significativo la crescita, conclude la nota.
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