Due medici della casa di cura Villa Igea di Ancona sono stati rinviati a giudizio dal gup Paola Mureddu con l'accusa di omicidio colposo, per la morte di un paziente stroncato nel maggio 2005 da un'emorragia dopo un intervento chirurgico al retto.
Il processo nei confronti del chirurgo Antonio Capomagi e del medico di guardia Judith Savoeda si aprirà il 2 febbraio. Il paziente - Stefano Bonanno, 69 anni, di Falconara marittima - era stato sottoposto all'intervento di mattina ed era deceduto la sera stessa per choc ipovolemico (emorragia). Secondo l'accusa, i medici - Capomagi eseguì l'asportazione di un carcinoma, mentre la Savoeda era di guardia dopo l'intervento chirurgico - sarebbero responsabili di non aver diagnosticato prima la complicazione subentrata, evitando così il decesso.
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
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