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Cittadinanzattiva-Lazio, il Tdm toglie il cibo ai malati

Sindacato | 24/11/2009 19:50

''E' una decisione che andrà a colpire i pazienti che tentano di ritardare l'ingresso in dialisi con l'uso dei prodotti aproteici, prescritti dai medici curanti, prodotti che hanno costi non accessibili a tutti''.

Lo hanno detto il segretario regionale Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato (Tdm) Giuseppe Scaramuzza e quello dell'associazione malati di reni del Lazio, Roberto Costanzi, in una lettera inviata al commissario ad acta della Sanità del Lazio Elio Guzzanti, esprimendo ''preoccupazione per il decreto con il quale viene abrogata l'erogazione gratuita dei prodotti aproteici per malati di reni''. ''E' vero che - hanno proseguito - l'erogazione dei prodotti aproteici non è inserita nei Livelli essenziali si assistenza (Lea) ma la nostra preoccupazione è che i Lea stiano diventando l'erogazione massima e non minima del servizio sanitario nazionale. Ci saremmo aspettati dal nuovo Commissario un intervento sui tantissimi sprechi e una maggiore serietà nella valutazione dei dirigenti in sanità, ma probabilmente è molto più semplice ridurre o eliminare pane, pasta e latte ai cittadini malati di reni''.

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''Se costa molto di più un mese di terapia con la dialisi (oltre 2.500 euro) piuttosto che un mese di dieta aproteica (circa 200 euro) perchè indurre i pazienti di fatto ad una 'dialisi precoce'? - hanno chiesto Scaramuzza e Costanzi - Con la soppressione dell'erogazione gratuita e' sufficiente che un paziente non in grado di comprarsi da solo i prodotti, smetta di curarsi per incrementare il costo del servizio sanitario regionale''.

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