Le donne sono più sensibili ai messaggi sul cibo e le diete: da un lato sono incitate a perdere peso per ogni occasione e per converso, poi, ci sono i messaggi che invece invitano a godere delle gioie del cibo. «I nostri risultati sono inquietanti» dichiara la dr.ssa Lise Gauvin dell'Università di Montréal Dipartimento di Medicina Sociale e Preventiva «Le donne sono esposte a molti messaggi contraddittori. Esse sono incoraggiate a perdere peso, ma anche incoraggiate a mangiare per il semplice piacere».
Parte della ricerca, un sondaggio telefonico sui disordini alimentari ha coinvolto 1.500 donne sane o comunque non affette da anoressia, di cui molte non fumatrici, con un età media di 31 anni. Le risposte hanno mostrato che circa il 13,7% delle donne aveva provato l'impulso incontrollabile al mangiare (binge eating) tra una volta a settimana o tra le cinque e sette volte al mese. Il dato allarmante è che il 2,5% ha confessato di ricorrere al vomito autoindotto, ai lassativi o diuretici per cercare di mantenere il peso forma dopo gli improvvisi eccessi alimentari.
Fonti: Gauvin L, Steiger H, Brodeur JM. Eating-disorder symptoms and syndromes in a sample of urban-dwelling Canadian women: contributions toward a population health perspective. Int J Eat Disord. 2009 Mar;42(2):158-65.
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
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