Siglata la convenzione dei medici di famiglia con il Servizio sanitario nazionale. Si è chiusa la scorsa settimana la trattativa per il rinnovo del biennio economico 2008-2009 tra Sisac e sindacati della medicina generale dopo lo stop alla lunga maratona, voluto dai camici bianchi che, ormai alle battute finali della contrattazione, avevano chiesto concrete garanzie al comitato di settore delle Regioni sulla disponibilità della quota aggiuntiva nazionale, lo 0,8%. Garanzia arrivata come previsto, scritta nero su bianco e confermata dalle parti. L'accordo è stato firmato da due sigle su quattro. Hanno 'chiuso' il sindacato maggioritario, la Fimmg, e Intesa sindacale (Cisl Medici - Fp Cgil Medici - Simet - Sumai).
L'aumento previsto è di 1.500 euro l'anno per un medico con circa 1.200 assistiti (è un valore solo di riferimento perché il compenso può aumentare se fra gli assistiti ci sono più anziani). Il valore totale dell'aumento del contratto è di circa 300 milioni di euro. Non hanno firmato, invece, Smi e Snami che rischiano di restare, così, fuori anche dalle trattative regionali per questa coda contrattuale, anche nel caso avessero già firmato per il biennio precedente. Un punto quest'ultimo - ribadito in un articolo aggiunto all’ultimo momento, in cui si precisa che l'accordo segue la norma generale del contratto, dunque solo i firmatari hanno diritto a continuare la trattativa a livello regionale - che potrebbe creare dissensi e dubbi interpretativi. "Non mi sembra si possa decidere che un accordo parziale, per il secondo biennio economico, sia valutato come si trattasse dell'accordo complessivo. Ci riserviamo di portare nelle sedi dovute il giudizio di legittimità", annuncia Maria Paola Volponi, responsabile della medicina generale per lo Smi.Ma Mauro Martini, responsabile della medicina generale per il Sumai che ha firmato con Intesa sindacale, difende la 'postilla' aggiunta all'intesa e fa presente che "quella chiusa oggi non è soltanto una coda contrattuale - spiega - ma l'articolato è entrato nello specifico economico e normativo. In pratica è una nuova convenzione". Secondo Martini, inoltre, "è stato raggiunto un accordo equilibrato che rappresenta un buon trampolino di lancio per l'accordo del prossimo quadriennio". Giacomo Milillo, segretario generale della Fimmg, preferisce invece non commentare la scelta dei sindacati che non hanno firmato e "non hanno nemmeno dato - conclude - un particolare contributo alla trattativa. C'è chi abbaia e chi preferisce mordere". Per Milillo, invece dopo questa "firma, raggiunta con grande sforzo e impegno da parte della nostra Federazione", ora si può lavorare alla "'Convenzione del cambiamento': un percorso contrattuale vero che guarda al futuro, alla costruzione di un'area dell'assistenza primaria bisognosa anche di importanti interventi legislativi".
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
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Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
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