E' tornato in servizio Domenico Romano, uno dei medici colpiti nei mesi scorsi da provvedimento cautelare di sospensione perché coinvolti nell'inchiesta della Procura di Bologna, cosiddetta 'Ricettopoli'. L'Azienda Unità sanitaria di Bologna, dopo un pronunciamento del collegio arbitrale di disciplina, ha assegnato al medico funzioni, in un ambulatorio, che non richiedano l'utilizzo del ricettario del Servizio sanitario regionale. Il collegio arbitrale, che si era pronunciato dopo le deduzioni difensive presentate dagli avvocati che assistono il medico, Antonio Carullo e Alessandro Armaroli, aveva deciso all' unanimità la sospensione del procedimento disciplinare a carico di Romano sino all'esito degli accertamenti dell'inchiesta.
L'inchiesta, coordinata dal pm Enrico Cieri, ipotizza un' associazione per delinquere (formata da imprenditori, informatori scientifici e farmacisti) per riscuotere indebitamente rimborsi dal Servizio sanitario nazionale per oltre un milione di euro, grazie a ricette firmate dai medici per pazienti ignari o addirittura morti, di costosi farmaci antitumorali. Ma l'avv. Armaroli ha depositato alla Procura due consulenze calligrafiche del perito in materie grafiche Maria Barbara Conte relative alle ricette attribuite al dottor Romano e al dottor Achille Panetta. La conclusione del perito per Panetta è che ''alcune ricette sono state integralmente falsificate, cioè non compilate, ne' tantomeno sottoscritte dal dott.
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
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