Nonostante l'annuncio dell'avvio della sperimentazione previsto per il 1 aprile, i certificati di malattia dal lavoro non possono essere ancora rilasciati online. E non perché i medici di base siano contrari e non li vogliano usare, ma perché la funzione non è ancora attiva. Giacomo Milillo, segretario nazionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) c’informa sull’argomento: ''Se anche il medico volesse rilasciare un certificato di malattia online - precisa - non potrebbe perché la funzione non è ancora attiva. Credo che nei prossimi mesi si inizierà con qualche invio, ma serviranno ulteriori proroghe'' rispetto al tempo inizialmente previsto di quattro mesi. Al momento la Fnomceo sta continuando il suo lavoro di concertazione con il ministero dell'Innovazione e della Salute (il prossimo incontro è previsto per il 13 aprile) perché ci sono vari aspetti da definire, non ultimo quello delle deroghe appunto, visto che la modalità online non può essere utilizzata sempre e ovunque come indica la legge.
In attesa di conoscere i primi commenti da parte di voi medici relativi alla richiesta del Pin per accedere alla certificazione on line, Federsanità-Anci ha pubblicato un’indagine sui Livelli di Innovazione Tecnologica In Sanità (LITIS) - realizzata su incarico del Dipartimento per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e l'innovazione tecnologica della Presidenza del Consiglio, in collaborazione con FORUM PA e con il supporto metodologico del CNR – che offre una fotografia molto dettagliata sullo stato e la diffusione della sanità elettronica nelle strutture pubbliche italiane. La Ricerca LITIS ha coinvolto i direttori generali delle aziende sanitarie (un ampissimo campione di 147 su 220), chiamati a rispondere non sulla semplice presenza di strumenti tecnologici all’interno della loro struttura, ma sui servizi innovativi realmente attivati (prescrizioni elettroniche, certificati digitali, Fascicolo Sanitario Elettronico, gestione integrata delle patologie, telemedicina).
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
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