''I medici sono pronti da anni al cambiamento, ma sono preoccupati dalle approssimazioni che guidano questi processi. Dal ministro Brunetta cifre inesatte sull'indennità informatica dei medici di famiglia, non sono 9 euro a paziente, ma con un calcolo forfettario meno di 90 centesimi. Altro che rivoluzione, questa è una totale involuzione per il settore''. Così il segretario del Sindacato Medici Italiani (Smi), Salvo Calì, commenta l'invio online dei certificati medici e ribadisce che ''le cifre annunciate dal ministro della Pubblica Amministrazione e dell'Innovazione, Renato Brunetta, sull'indennità informatica ai medici di famiglia sono quantomeno inesatte''.
''Siamo in attesa che il ministro conceda davvero ai medici di famiglia un'indennità informatica di 9 euro per paziente - spiega Calì - per un medico con 1.000 scelte significherebbero 9.000 euro l'anno. La verità, invece, è che l'ultimo Acn prevedeva solo 77,47 euro mensili (non per persona), calcolando, quindi, per un intero anno siamo ben lontani dai 9.000 euro di cui abbiamo parlato. Infatti, purtroppo bisogna abbattere di dieci volte le cifre incautamente annunciate dal ministro per avvicinarsi alla realtà: non 9 euro per paziente, ma con un calcolo forfettario arriviamo a malapena a 90 centesimi. I medici di fronte ad un errore così grossolano non possono che rimanere preoccupati, la domanda che ci poniamo è: chi sta guidando questa rivoluzione tecnologica della pubblica amministrazione e della sanità?''. ''Poiché amiamo il confronto - ha concluso Calì - e non le affermazioni e le decisioni unilaterali che, invece, fin ad ora hanno caratterizzano l'operato del ministro Brunetta, come dimostra per esempio anche la sterile campagna contro i medici dirigenti (fannulloni, macellai.
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
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