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Rapporto Osmed, +60% consumo in 10 anni in Italia. Aumento annuo costante del 5%

Aziende Adelaide Terracciano | 09/07/2010 12:26

Un 'boom' del consumo di farmaci pari al 60% in 10 anni, non del tutto giustificato dall'invecchiamento della popolazione, bensì provocato da scarsa appropriatezza prescrittiva e da motivazioni culturali. E' quanto registra il rapporto Osmed 2009, elaborato dall'Istituto superiore di sanità in collaborazione con l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), e presentato in questi giorni a Roma. Fra il 2000 e il 2009, dunque, il report rivela un aumento annuo costante del 5% nel consumo di medicinali. "I motivi demografici - ha spiegato Roberto Raschetti, responsabile del rapporto - possono giustificare solamente una parte, diciamo l'1%, di questa progressiva crescita dei consumi di farmaci, che è ormai un trend consolidato caratterizzato da ampia variabilità a livello regionale".

Nel 2009 mercato farmaceutico totale, comprensivo sia della prescrizione territoriale sia di quella erogata attraverso le strutture pubbliche, risulta di oltre 25 miliardi di euro, di cui il 75% a carica del Servizio sanitario nazionale (Ssn). Come negli anni precedenti, i farmaci cardiovascolari, con oltre 5 miliardi di euro, sono la categoria più utilizzata, con una copertura di spesa da parte del Ssn di circa il 94%. Al secondo posto i farmaci per il sistema gastrointestinale (12,7%), quelli per il sistema nervoso centrale (12,5%) e gli antineoplastici (11,7%), i quali sono erogati quasi per intero (98,8% della spesa) dal Ssn e, insieme ai cardiovascolari, rappresentano un terzo della spesa farmaceutica pubblica. I farmaci dermatologici (88% della spesa), quelli del sistema genito-urinario, gli ormoni sessuali (57%) e i farmaci dell'apparato muscolo scheletrico (53%) sono invece le categorie maggiormente a carico dei cittadini.

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Quanto alla spesa farmaceutica territoriale complessiva, pubblica e privata, il valore risulta in leggera crescita rispetto all'anno precedente (+1,4%) mentre quella a carico del Ssn diminuisce dell'1,7%. Un trend che si spiega in larga misura con l'aumento delle compartecipazione da parte dei cittadini (ticket +33,3%), dello sconto (+25,6%) e con una diminuzione dei prezzi (-3,2%). Come nel 2008, la Regione con il valore più alto di spesa pubblica per farmaci di classe A è la Calabria, con 275 euro pro capite, mentre il valore più basso si registra nella Provincia Autonoma di Bolzano con circa 149 euro pro capite. La sostanza più prescritta è risultata, nel 2009, il ramipril (antipertensivo) con 47 dosi giornaliere per 100 abitanti (Ddd). Altre sostanze rilevanti per consumo sono l'acido acetilsalicilico usato come antiaggregante piastrinico (42 Ddd) e l'amlodipina (27 Ddd).

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