La sanità è esclusa dal blocco del turnover imposto dalla manovra economica del Governo: "lo dimostra il fatto che non ci sono trasferimenti ridotti alle Regioni, se non i 400 milioni di euro del 2010 e il miliardo e 100 milioni di euro del 2011 relativi al contratto". A spiegarlo è il ministro della Salute Ferruccio Fazio. "Se ci fosse stata una cogenza del blocco del turnover - ha aggiunto Fazio - sarebbero state specificate riduzioni dei trasferimenti alle Regioni. Chiaramente, poi, le Regioni sottoposte a piano di rientro hanno un blocco del turnover, ma questo per effetto del Patto della Salute", ha concluso il ministro.
Tuttavia i sindacati di categoria non hanno rimosso i loro dubbi. Tanto che in seguito allo sciopero di lunedì scorso, hanno chiesto un incontro al presidente della Conferenza dei presidenti, Vasco Errani, per condividere con le Regioni l'analisi dei contenuti della manovra economica. "Un provvedimento che - sostengono le organizzazioni sindacali - produrrà conseguenze negative sui cittadini utenti del Servizio sanitario nazionale nonché effetti eccessivamente penalizzanti sui professionisti della sanità".Per i sindacati, infatti, il testo finale della manovra approvata al Senato non contiene nessuna risposta ai temi sollevati nell'ultimo mese dai camici bianchi.
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
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