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Cgil, il “collegato lavoro” manda in pensione i medici a 70 anni: Un pugno in faccia ai medici che non potranno fare carriera

"Il famigerato 'Collegato lavoro' da domani all'esame del Senato contiene anche l'iniqua norma sul pensionamento a 70 anni per i medici, a danno dei precari e di chi non ha incarichi apicali. Si prevede infatti la possibilità per i medici pubblici di andare in pensione, su propria istanza, con 40 anni di contributi effettivi, ma senza oltrepassare i 70 anni di età. E poiché quasi tutti i medici sono assunti dopo i 30 anni, questa legge di fatto introduce il pensionamento a 70 anni".

Lo sottolinea la Cgil Medici, secondo cui tale norma è "un pugno allo stomaco per migliaia di precari che vedranno allontanarsi la stabilizzazione del rapporto di lavoro, specificando la norma che la permanenza in servizio non può dar luogo ad un aumento del numero dei dirigenti. E' una porta chiusa in faccia a decine di migliaia di medici con incarichi professionali che vedono maggiormente preclusa la possibilità di carriera. Appare infatti ovvio che sceglieranno i 70 anni i medici con incarichi apicali, penalizzando chi, anche a 55/65 anni continua a svolgere turni di guardia, notturni e festivi. Non risulta neanche eliminata la rottamazione arbitraria da parte dell'azienda nei confronti dei medici con 40 anni di contributi compresi i riscatti.

La possibilità del biennio dopo i 65 anni viene soppressa. Il paradosso dell'iniquità sta nei 10 anni di differenza tra chi può essere prepensionamento obbligatoriamente dall'azienda anche a 60 anni di età, come voluto da Brunetta, e tra chi potrà scegliere di rimanere in servizio fino a 70 anni, opera di Sacconi. Una vergogna - conclude la nota - che la FPCGIL Medici ha da subito denunciato e che continuerà a contrastare in tutti i modi possibili, insieme alla battaglia più generale della CGIL contro tutto il provvedimento, a partire dalla partecipazione al presidio della CGIL domani alle 15 al Senato". Per commentare, clicchi qui.

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Federico Casabona | 18/11/2011 16:11

La legge Brunetta era / è iniqua perché permettere ai dg di scegliere contro il parere degli interessati...quando un 30 enne come ero io gli si è offerto la possibilità ,tramite un esborso,di avere la possibilità di riscattare  laurea e specialità,non era previsto che  sarebbe uscita la legge Brunetta per mandarti a casa ...contro il Tuo parere.
la legge Saccone mette un pò di ordine ..per quei medici assunti tardi che non hanno pensato (per fortuna) al riscatto di andare in pensione con il massimo dei contributi...
se uno si sente di lavorare fino a 70...probabilmente è meglio farlo lavorare...non sono sicuro ch ed ebbra però essere apicale dopo i 65...potrebbe ancora lavorare ...ma non da apicale....più giusto

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Enrico Maria Greco | 23/09/2010 19:41

1)Per i "Primari Ospedalieri", l' età pensionabile è di 65 anni, più
due a facoltà della Direzione Generale della Azienda Ospedaliera. I
magistrati vanno in pensione a 70 anni e i Professori Universitari a
70+2.
Questa palese ingiustizia, negativa anche sotto l' aspetto economico
(riferita al prepensionamento primariale), esige che il Governo
intervenga con urgenza, ma la approvazione del “Governo Clinico” è
lenta, farraginosa e ostacolata dalla  Opposizione.
2) La Finanziaria  recente ha decretato che i dipendenti Pubblici che
andranno in pensione dopo Novembre 2010, riceveranno un TFR diluito nel
triennio per la cifra eccedente 90.000 Euro. Questa è una palese
disparità di trattamento rispetto alla parte Privata (che, tra l'
altro, ha facoltà di anticipare la quota maturata anche prima del
momento di quiescenza, diversamente dal Pubblico). Inoltre, la
diluizione del TFR in 3 anni appare una violazione del diritto alla
persona: i soldi del TFR sono soldi che il cittadino ha “prestato”
allo Stato, e questi non può cambiare proditoriamente le regole ed
appropriarsi di un patrimonio privato oltre la data di riscatto
concordato. A seguito di questo decreto, moltissimi "Primari
Ospedalieri" andranno prematura
mente in pensione entro Novembre 2010, con maggiori spese per l’
Erario, costretto a pagare una pensione “anticipata” e lo stipendio
ad un Primario di “rimpiazzo”. Inoltre, le strutture ospedaliere
private non aspettano altro, se non di assumere Primari validi,
dimessisi precocemente, a causa dello Stato e con danno del medesimo! 
3) Gli Apicali non fanno le notti e i turni di guardia, i dirigenti medici di I Livello sì, ma, se in 2 precedenti contratti si "prevedeva" di portare a soluzione, dopo i 50 anni di età, anche il problema del lavoro notturno,poi non se ne è fatto nulla, anche a Sinistra. Ora, se un Dirigente di I Livello è pensionato a 70 anni (e perchè no?), chi farà le guardie al suo posto? Un giovane dirigente medico neoassunto, con le assunzioni bloccate?
4) Le possibilità di carriera si ottengono non "rottamando" (infatti non sono "rottamati" i magistrati e gli universitari che si pensionano a 70 anni e oltre, anche qui, per i "giovani" non valgono le aspirazioni di carriera?), bensì licenziando i fannulloni, apicali e non, ma questo non lo fa nessuno, il "merito" non ha "merito" nelle gestioni politiche amministrative, ma questo non deve ricadere sul prepensionamento di nessun apicale, no?
5) Le donne in pensione a 65 anni, i Primari quasi...mi fa ridere! Che le Aziende Ospedaliere, bene dirette, scelgano loro i Primari da tenere, indipendentemente dalla loro età, ma per la loro efficienza.
Mi fermo qui e mi riposo un poco
I migliori saluti,
Dr Enrico Maria Greco

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Alberto Bergamini | 22/09/2010 00:12

Tanto anche se i medici vanno in pensione prima di 70 anni, continuano a lavorare accettando incarichi con contratto libero-professionale a termine ed eventualmente rinnovabili, loro conferiti dalle AUSL (specie sul territorio per la specialistica) perchè più convenienti, sia che siano amministrate dal centro-sinistra che dal centro-destra. In tal senso io ne ho già fatto le spese. e neanche che un sindacato abbia alzato un dito, compresa la CGIL di cui sopra.

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Enrico Valle | 21/09/2010 12:40

E senza contare che la pratica della medicina, ai giorni nostri, dovrebbe essere riconosciuta come  "lavoro particolarmente usurante" e dar diritto al prepensionamento (almeno su base volontaria)...

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Alberto Ganassi | 21/09/2010 10:27

Cara Antonietta , ti faresti curare "tranquillamente" da un medico di 70 anni?.....

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