La questione certificati online è ancora, come abbiamo visto, aperta. Mentre si discute sul caso collaudo, ovvero se e come proseguire la spedizione telematica senza incappare nelle sanzioni tanto care a Brunetta, pochi – o nessuno – è andato a curiosare nella Sogei, ovvero la società che per conto del ministero dell’Economia cura la piattaforma telematica. Lo abbiamo fatto noi di Dottnet per cercare, appunto, di capire che cosa si nasconde dietro tanta fretta e interesse ad abolire il cartaceo. Da una parte occorre riconoscere che effettivamente il risparmio c’è, soprattutto per quanto riguarda la stampa dei documenti chenon sarà più a carico dell’Ente pubblico bensì dei medici (che dovranno accollarsene gli oneri).
E poi sarà più facile controllare l’assenteismo dei dipendenti pubblici, un tarlo che non lascia dormire sonni tranquilli a Brunetta. Il quale, per raggiungere l’obiettivo, ha deciso di appoggiarsi a coloro che li rilasciano i certificati di malattia, i medici appunto verificando le attestazioni in tutti i passaggi. Per fare questo occorre una valida piattaforma telematica che la fornisce la Sogei che è la società di information and communication technology del ministero dell'Economia. La sua storia inizia a metà degli anni '70 quando, in occasione della riforma fiscale, le fu affidato il compito di realizzare un’efficiente anagrafe tributaria attraverso la quale il codice fiscale e i dati anagrafici del contribuente vengono incrociati con le informazioni che arrivano dalle banche, dai comuni, dalle camere di commercio, dagli ordini professionali, dall'Enel, dall'Inps, dall'Inail, dalla Telecom, dall'Aci, dalla motorizzazione civile e così via. All’epoca la Sogei apparteneva alla Telecom, azienda come ben si sa privata, che così divenne la depositaria dei segreti di milioni di contribuenti italiani. Nel frattempo la società è passata di mano: la Telecom l’ha venduta al ministero delle Finanze facendola diventare un colosso dell’informatica con i suoi 1750 dipendenti guidati da Sandro Trevisanato (presidente) e Marco Bonamico (amministratore delegato) entrambi avvocati e entrambi con un passato come consulenti di vari ministeri.
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