L'influenza stagionale, già comparsa in vari paesi del Nord Europa, è arrivata anche in Italia. Oggi sono stati infatti isolati i primi due casi, a Mantova e Perugia, con la rilevazione nel caso di Mantova della presenza del virus ex pandemico A H1N1. Ma gli esperti rassicurano: nessuna paura, poiché la stagione influenzale si prevede nella media. Non dovrebbe dunque essere, quella appena cominciata, una stagione influenzale particolarmente intensa come numero di casi, anche se virologi e medici ribadiscono l'importanza della vaccinazione soprattutto per le categorie a rischio. Questo a fronte di un calo dell'adesione alla vaccinazione registrato nelle scorse settimane.
- ISOLATI PRIMI DUE CASI VIRUS STAGIONALE: Isolati i primi due casi di influenza stagionale in Italia. Si tratta di due pazienti a Perugia e Mantova. Nel caso di Mantova è stato isolato il virus A-H1N1, ovvero il virus ex pandemico dello scorso anno. Nel secondo caso a Perugia sono invece in corso gli accertamenti per la definizione del virus.
- VIROLOGO, STAGIONE INFLUENZALE PREVISTA NELLA MEDIA: L'influenza stagionale "non si prevede, quest'anno, particolarmente intensa quanto a numero di casi e la stagione influenzale dovrebbe risultare nella media", ha affermato il virologo dell'Università di Milano Fabrizio Pregliasco. Il virus A H1N1, causa dell'influenza pandemica dello scorso anno, ha spiegato, ''quest'anno è declassato da virus pandemico a virus stagionale.
- MEDICI FAMIGLIA, IN CALO VACCINAZIONI MA TEMPO ENTRO DICEMBRE: Si registra al momento un trend di calo delle vaccinazioni antinfluenzali in tutte le categorie, ma per effettuare la vaccinazione si è in tempo fino alla fine di dicembre. A sottolinearlo è il segretario nazionale della Federazione dei medici di famiglia (Fimmg) Giacomo Milillo, che ribadisce l'importanza della vaccinazione per le categorie a rischio a partire dagli anziani. Un invito alla tranquillità arriva anche dai medici di famiglia: "Il virus A H1N1 - ha spiegato Milillo - aveva lo scorso anno un andamento non prevedibile perché si trattava di un virus nuovo, ma ormai - ha concluso - è da considerarsi come qualsiasi virus influenzale. Quindi l'invito alla popolazione è alla calma".
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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