L'ipotesi di brevetti sui farmaci che durino meno, ma con un inizio certo, piace a Farmindustria. L'idea di un avvio dopo la conclusione delle sperimentazioni era stata avanzata nei giorni scorsi dal direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Guido Rasi. "E' senz'altro un'ipotesi che può essere approfondita", ha detto il presidente dell'Associazione delle imprese del farmaco che operano in Italia, Sergio Dompé, parlando a margine di un incontro sulla farmacologia di genere all'Istituto superiore di sanità.
"Vedo una certa vetustà in tutto l'impianto brevettuale - ha proseguito - personalmente sono anche convinto che, soprattutto nelle biotecnologie, occorrerebbe passare a una 'open-sources protection'. Quindi penso che l'input di Rasi sia appropriato, poi è chiaro che bisogna parlarne. Da una parte, infatti, va privilegiato l'accesso all'innovazione: non ci dimentichiamo che il brevetto è stato creato appositamente per questo scopo nel 1400 nella Repubblica di Venezia.
Fonte: AdnKronos
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