Il mercato delle tecnologie e delle apparecchiature per l'assistenza sanitaria domiciliare è in continua crescita e ha generato 116,3 milioni di euro nel solo 2009 in tutta Europa. Questo grazie anche alla presenza di Paesi come il RegnoUnito e la Germania, da sempre molto interessati all'introduzione di queste nuove tecnologie (rispettivamente 32,3 e 38,2 milioni di euro). E in questo scenario, l'Italia gioca un ruolo di rilievo, con un tasso composto di crescita annuo pari al 18% tra il 2010 e il 2015, anno in cui il valore del mercato nazionale per l'assistenza domiciliare sanitaria raggiungerà un livello pari a 13 milioni di euro. E' quanto emerge da uno studio sulle tecnologie a supporto dell'assistenza sanitaria domiciliare a cura di Frost&Sullivan ('European Markets for Assisted Living Technologies'), società di consulenza globale che analizza le dinamiche di crescita e di sviluppo economico.
"L'invecchiamento generale della popolazione e la conseguente crescita della domanda per l'assistenza sanitaria personalizzata stanno spingendo con forza il mercato anche in Italia - conferma il consulente di Frost&Sullivan, Paolo Martino - La possibilità di fornire agli anziani una tecnologia di facile utilizzo è una realtà concreta, grazie a strumenti come allarmi personalizzati, dosatori automatici per pillole e farmaci, rilevatori di stati epilettici". Il ministero della Salute in Italia ha il compito fondamentale di investire, come continua a fare dal 2002 a oggi, in programmi come l'Ambient Assisted Living, progetto europeo che ha come obiettivo il miglioramento delle condizioni di vita degli anziani. "Questo programma - spiega Martino - ha un budget totale di circa 700 milioni di euro da suddividere tra i Paesi che hanno aderito all'iniziativa. Più di 20 progetti sono stati iniziati dal 2008 a oggi in diversi Paesi; un esempio fra tutti è il progetto Agnes, ideato in Svezia, che risponde al bisogno della persona anziana di sentirsi utile e di essere considerata dalla società come ancora indipendente.
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