I numeri dei giovani medici italiani sono:
23 mila quelli in formazione specialistica;
1.500 in formazione specifica di medicina generale;
diverse migliaia i medici impegnati nella ricerca;
Di questi ogni anno si avviano all’esercizio della professione medica:
circa 8.000 specialisti,
500 specialisti in medicina generale,
che si aggiungono alla fetta di precariato che si va sempre più ingrossando.
Basti pensare a titolo esemplificativo che meno dell’1% dei medici di medicina generale titolari ha età inferiore ai 40 anni! Tutto ciò in un contesto variegato di regioni virtuose ( principalmente quelle del Nord Italia in particolare: Lombardia, Toscana, Emilia, Veneto, Friuli, Piemonte e Trentino) dove attualmente si possono trovare dei contratti un po’ più stabili e di altre meno virtuose ma importanti per numero di abitanti ( Sud Italia e precisamente: Lazio, Campania, Sicilia, Calabria, Molise, Puglia, ecc.) costrette ad attenersi ad incontestabili Piani di rientro e stop delle assunzioni e le uniche possibilità per rimanere sono le borse di studio, assegno di ricerca, qualche Co.Co.Co è il settore privato, in un contesto assistenziale che si apre alla sfida della Medicina Globale.
Non dimentichiamoci che i Giovani Medici dopo aver conseguito i regolari studi universitari nelle facoltà di Medicina di 6 anni e altri 5-6 anni di specializzazione, parliamo in totale di 11- 12 anni di studi, si laureano spesso in tempo, ma a distanza di tre anni dalla fine degli studi sono ancora disoccupati. E' il destino del 75% dei medici italiani in questi ultimi anni, anche se in Italia in teoria e in pratica mancano i medici per lo svolgimento delle quotidiane attività sanitarie pubbliche.
Nel periodo 1995-1998, infatti, solo il 55% dei medici italiani era 'in attesa di occupazione', a fronte di un 45% che esercitava stabilmente la propria professione. Ma le cose non sono così positive neanche per quel 25% che attualmente è occupato. Solo il 13% è infatti un lavoratore 'stabile', mentre il 12% è precario. Le responsabilità primarie sono infatti della politica, che spesso occupa in sanità spazi impropri. Se ci confrontiamo con molti paesi Europei, vediamo che la realtà in termini di lavoro dei medici è molto diversa dalla nostra. Infatti L'Inghilterra offre opportunità di lavoro molto interessanti, soprattutto per i neolaureati. Le specializzazioni mediche più richieste sono: medicina generale, psichiatria, istopatologia, radiologia, anestesia, chirurgia ortopedica, oftalmologia, medicina interna generale.
Il S.I.G.M. offre servizi, in termini di formazione, occasioni di lavoro e perfezionamento in Italia ed all’Estero, di accesso alla ricerca scientifica, senza mancare di curare una corretta informazione e formazione sugli aspetti tecnico legislativi e di intervenire attivamente e criticamente sulle Politiche sanitarie, professionali e previdenziali. L’Associazione vuole creare i presupposti per favorire il dialogo tra medicina universitaria, ospedaliera e territoriale, superando gli steccati posti in essere dalla ultraspecializzazione e dalla mancanza di una cultura di Sistema e di rete che quotidianamente produce carenze, disservizi e spreco di risorse. In altre parole, il SIGM vuole rappresentare un movimento di pensiero, ma anche culturale, che rinnovi nello spirito e nellà realtà la Medicina Italiana. Noi chiediamo: Formazione adeguata per una professione stabile, il prima possibile. Il SIGM in qualità di realtà associazionistica si prefigge di portare a sintesi e presso le istituzioni competenti le istanze dei giovani medici-chirurghi italiani (specializzandi, specialisti ospedalieri e libero professionisti, ricercatori, medici in formazione specifica di medicina generale, ecc.). Per info: www.giovanemedico.it
Martino Massimiliano Trapani
Vice Presidente Nazionale Vicario S.I.G.M.
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
Le richieste puntano sull'adeguamento economico e sulla riorganizzazione del lavoro
Con la graduatoria parte la caccia ai 22mila posti
Nursing Up: "Mai così tante. In nessun ospedale agenti dopo le 24"
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