Canali Minisiti ECM

Il lavoro dei giovani medici oggi

Professione Martino Massimiliano Trapani | 18/03/2011 13:50

I numeri dei giovani medici italiani sono:


23 mila quelli in formazione specialistica;
1.500 in formazione specifica di medicina generale;
diverse migliaia i medici impegnati nella ricerca;
Di questi ogni anno si avviano all’esercizio della professione medica:
circa 8.000 specialisti,
500 specialisti in medicina generale,
che si aggiungono alla fetta di precariato che si va sempre più ingrossando.

 

Basti pensare a titolo esemplificativo che meno dell’1% dei medici di medicina generale titolari ha età inferiore ai 40 anni! Tutto ciò in un contesto variegato di regioni virtuose ( principalmente quelle del Nord Italia in particolare: Lombardia, Toscana, Emilia, Veneto, Friuli, Piemonte e Trentino) dove attualmente si possono trovare dei contratti un po’ più stabili e di altre meno virtuose ma importanti per numero di abitanti ( Sud Italia e precisamente: Lazio, Campania, Sicilia, Calabria, Molise, Puglia, ecc.) costrette ad attenersi ad incontestabili Piani di rientro e stop delle assunzioni e le uniche possibilità per rimanere sono le borse di studio, assegno di ricerca, qualche Co.Co.Co  è il settore privato, in un contesto assistenziale che si apre alla sfida della Medicina Globale.

Non dimentichiamoci che i Giovani Medici dopo aver conseguito i regolari studi universitari nelle facoltà di Medicina di 6 anni e altri 5-6 anni di specializzazione, parliamo in totale di 11- 12 anni di studi, si laureano spesso in tempo, ma a distanza di tre anni dalla fine degli studi sono ancora disoccupati.  E' il destino del 75% dei medici italiani in questi ultimi anni, anche se in Italia in teoria e in pratica mancano i medici per lo svolgimento delle quotidiane attività sanitarie pubbliche.

Nel periodo 1995-1998, infatti, solo il 55% dei medici italiani era 'in attesa di occupazione', a fronte di un 45% che esercitava stabilmente la propria professione. Ma le cose non sono così positive neanche per quel 25% che attualmente è occupato. Solo il 13% è infatti un lavoratore 'stabile', mentre il 12% è precario. Le responsabilità primarie sono infatti della politica, che spesso occupa in sanità spazi impropri. Se ci confrontiamo con molti paesi Europei, vediamo che la realtà in termini di lavoro dei medici è molto diversa dalla nostra. Infatti L'Inghilterra offre opportunità di lavoro molto interessanti, soprattutto per i neolaureati. Le specializzazioni mediche più richieste sono: medicina generale, psichiatria, istopatologia, radiologia, anestesia, chirurgia ortopedica, oftalmologia, medicina interna generale.



Il confronto con la Spagna, ad esempio, è impari, sia negli stipendi che nella formazione. Lì c'è un sistema molto più organizzato e formativo. Difficile restare precari, ci sono maggiori agevolazioni per chi vuole intraprendere la professione medica. Lo stesso vale per i medici specializzandi spagnoli, che percepiscono uno stipendio doppio rispetto a quello dei nostri. E la specializzazione forma completamente il giovane medico che, quando esce da questo ciclo, è già in grado di essere operativo in maniera indipendente.

Allora ci rendiamo conto come la maggioranza dei nostri colleghi guardi all’ estero come unica possibilità di salvezza per coronare il sogno ed i sacrifici di una vita: la possibilità di esercitare la professione medica dignitosamente, con oneri ed onori, e rispetto da parte di enti, istituzioni e a servizio completo del paziente.

I nostri politici e cittadini non si rendono conto che Lo Stato Italiano e Le Regioni Italiane investono tramite il sistema Scolastico, le Università e le Regioni su ognuno di noi per formare una nuova classe dirigente medica che prenderà il posto della vecchia destinata alla pensione, che forse noi giovani non avremo mai in tasca. Se le regioni non trattengono il neospecialista o il medico di famiglia formato nel territorio d’origine, si disperderà totalmente l’ investimento di 25 anni di formazione, a beneficio delle Nazioni ( tipo Inghilterra, Spagna, Germania, Francia, ecc.) che a costo zero prendono il medico già formato, pronto, senza aver investito un euro sulla sua formazione e remunerandolo molto più di quello che l’ Italia può offrire. Abbiamo creato sul nostro portale  www.giovanemedico.it  la sezione lavoro dove inseriamo tutte le opportunità che  ci sono sia in Italia che all’ Estero, per sconfiggere il quotidiano precariato.

 

pubblicità

Il S.I.G.M. offre servizi, in termini di formazione, occasioni di lavoro e perfezionamento in Italia ed all’Estero, di accesso alla ricerca scientifica, senza mancare di curare una corretta informazione e formazione sugli aspetti tecnico legislativi e di intervenire attivamente e criticamente sulle Politiche sanitarie, professionali e previdenziali. L’Associazione vuole creare i presupposti per favorire il dialogo tra medicina universitaria, ospedaliera e territoriale, superando gli steccati posti in essere dalla ultraspecializzazione e dalla mancanza di una cultura di Sistema e di rete che quotidianamente produce carenze, disservizi e spreco di risorse. In altre parole, il SIGM vuole rappresentare un movimento di pensiero, ma anche culturale, che rinnovi nello spirito e nellà realtà la Medicina Italiana. Noi chiediamo: Formazione adeguata per una professione stabile, il prima possibile. Il SIGM in qualità di realtà associazionistica si prefigge di portare a sintesi e presso le istituzioni competenti le istanze dei giovani medici-chirurghi italiani (specializzandi, specialisti ospedalieri e libero professionisti, ricercatori, medici in formazione specifica di medicina generale, ecc.).  Per info: www.giovanemedico.it

Martino Massimiliano Trapani
Vice Presidente Nazionale Vicario  S.I.G.M.

Commenti

I Correlati

La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate

Le richieste puntano sull'adeguamento economico e sulla riorganizzazione del lavoro

Con la graduatoria parte la caccia ai 22mila posti

Nursing Up: "Mai così tante. In nessun ospedale agenti dopo le 24"

Ti potrebbero interessare

La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate

Le richieste puntano sull'adeguamento economico e sulla riorganizzazione del lavoro

Con la graduatoria parte la caccia ai 22mila posti

Nursing Up: "Mai così tante. In nessun ospedale agenti dopo le 24"

Ultime News

Più letti