Polizze assicurative 'su misura' per i camici bianchi, sempre più preoccupati per la crescita esponenziale delle denunce di errore medico che, tra l'altro, spesso si rivelano infondate solo dopo un lungo iter. Senza dimenticare, però, che, per disinnescare la 'bomba' del ricorso alle vie legali contro i professionisti, è necessario puntare ad una più forte 'alleanza terapeutica' con il paziente che deve essere ben informato delle reali possibilità di cura e sul rischio. E' la 'ricetta' della Cisl Medici di fronte al problema 'assicurazioni' per i camici bianchi, con compagnie che non sempre garantiscono le adeguate tutele e alle quali i professionisti versano cifre sempre più elevate.
Oggi - ha ricordato Giuseppe Garraffo, segretario generale della Cisl Medici, dal convegno appena chiuso a Milano "Medico (assi) cura te stesso", organizzato dalla sezione regionale del sindacato - "i medici devono assicurarsi da soli contro il rischio grave", un problema che fino al 2008 non c'era, visto che questo tipo di assicurazione veniva ricompresa in quella fatta dalle Asl e dagli ospedali per i dipendenti, con una trattenuta in busta paga intorno ai 600 euro. Attualmente, invece, "i medici si trovano a sborsare alle assicurazioni premi annuali di 3mila euro e oltre, nel caso si voglia avere una copertura che garantisca fino a 5 milioni di euro di danni. Una somma che, per la colpa grave, è possibile". E le cifre dei premi da versare alle compagnie possono salire in base ad alcune variabili, come, ad esempio, l'appartenenza settori della medicina più a rischio: ginecologia, chirurgia, ortopedia. Non solo. Non sempre infatti le assicurazioni offrono la tutela adeguata. Mentre i prezzi possono aumentare senza che migliori la copertura. "E' necessario - continua Garraffo- trovare correttivi per questa situazione, attraverso un confronto dei medici con i legali. Non a caso questa mattina abbiamo dibattuto il problema alla presenza di 200 partecipanti, tra camici bianchi e avvocati". E questo è possibile "mettendo a punto polizze su misura per i medici che lavorano nei diversi settori". Ma il vero salto in avanti può essere realizzato disinnescando la conflittualità con i pazienti, anche attraverso strumenti pratici già in uso."Per rinforzare il dialogo con il paziente - dice Garraffo - il presupposto necessario è che il medico abbia tempo per ritessere questo rapporto di fiducia fondamentale nell'atto della cura.
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
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