La Sanità oggi: premessa di buona salute o sistema complesso di difficile approccio per medico e paziente? Sanità definisce correntemente un insieme (sistema) di mezzi e persone che tutelano e promuovono la salute di una comunità. La sanità (pubblica o privata) offre al Paese uomini, risorse e strumenti per mantenere o riconquistare la salute. E, se la sanità è un organismo complesso, medico e paziente sono e restano le particelle indivisibili, microscopiche: le cellule che ne costituiscono i tessuti. Il medico clinico svolge sempre più spesso oggi il compito di cerniera con l’istituzione sanitaria globale e aiuta la persona a selezionare i percorsi migliori verso la guarigione.
Questo ruolo di frontiera, pur non esaurendosi più negli angusti spazi di un ambulatorio o un reparto ospedaliero, ma avvalendosi al contrario di molteplici possibilità tecnologiche e di collaborazioni professionali, conserva tuttavia un elemento immutabile nel corso dei secoli. Il rapporto personale medico-paziente è infatti il marchio distintivo della nostra professione. Possono mutare gli scenari, il contesto o i riferimenti scientifici, ma le innovazioni e i differenti modelli organizzativi non annulleranno, nel malato che soffre, la spinta a cercare un punto di riferimento: un’altra persona competente e capace di ascoltare, interpretare e alleviare il suo disagio. Sotto questo profilo, il termine sanità, così come oggi lo coniughiamo, contiene qualche elemento che genera diffidenza sia nel medico, sia nel paziente.
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
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