Cala il numero di medici in Italia, le scuole di specializzazione riducono gli ingressi – e quei pochi sono spesso appannaggio dei raccomandati – e a creare un muro nella professione ci pensa anche il numero chiuso nelle università. Insomma, un quadro a tinte fosche per la categoria che vede un futuro ancora più in salita. Il problema della carenza di professionisti ha riscontri anche nel servizio pubblico: secondo l'ultimo Annuario statistico pubblicato dal ministero della Salute, relativo all'anno 2008, il numero dei lavoratori della sanità pubblica è in calo: dai 649.248 dipendenti del 2007 si è infatti passati ai 638.459 del 2008.
Ciò porta inevitabilmente ad un incremento del lavoro straordinario, ma non all’ingresso di nuove figure che, per esempio, potrebbero sostituire i medici pensionati. A puntare l'indice contro l'abuso del lavoro straordinario in sanità è il segretario nazionale della Fp Cgil medici, Massimo Cozza: "Lo straordinario - spiega - è la cartina di tornasole di una situazione sempre più drammatica nella quale si trovano a lavorare migliaia di medici ospedalieri, e non solo, costretti a turni di lavoro più frequenti per coprire le carenze di organico dovute spesso ad indiscriminati blocchi del turn over. La spesa però - aggiunge Cozza - non sempre corrisponde allo straordinario effettivamente prestato, perché le aziende tendono in modo improprio a non retribuirlo tentando di spacciarlo come orario dovuto dal dirigente per raggiungere gli obiettivi". Per Cozza, però, il ricorso eccessivo al lavoro straordinario di medici e infermieri rischia di avere ripercussioni negative sia sui camici bianchi sia sui pazienti.
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
Le richieste puntano sull'adeguamento economico e sulla riorganizzazione del lavoro
Con la graduatoria parte la caccia ai 22mila posti
Nursing Up: "Mai così tante. In nessun ospedale agenti dopo le 24"
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
Le richieste puntano sull'adeguamento economico e sulla riorganizzazione del lavoro
Con la graduatoria parte la caccia ai 22mila posti
Nursing Up: "Mai così tante. In nessun ospedale agenti dopo le 24"
Commenti