Medici di famiglia del Lazio pronti alla protesta. Dopo lo stato di agitazione indetto nei giorni scorsi dalla Fimmg che si prepara a scioperare il 3 e 4 maggio, anche il Sindacato medici italiani (Smi-Lazio) va verso lo stato di agitazione. "La Regione Lazio continua ad ignorare le criticita' della medicina generale", denuncia in una nota il sindacato che non esclude "eclatanti forme di protesta: dallo sciopero telematico ed informatico ad oltranza, alla chiusura degli studi, all'organizzazione di una manifestazione generale".
I rappresentanti dell'assessorato alla Sanita' regionale hanno disertato, spiega Paolo Marotta dello Smi-Lazio, "un comitato regionale indetto, il 15 aprile, per discutere le numerose problematiche della medicina generale, che si sarebbe dovuto svolgere alla presenza dei vertici della Regione Lazio e delle organizzazioni sindacali". Un'assenza "assolutamente ingiustificata e senza alcun preavviso", aggiunge il sindacalista. "Eppure piu' volte e' stata sottolineata, a chi di dovere, l'urgenza di affrontare e risolvere le numerose questioni ancora 'bloccate', tra cui: i pagamenti per l'apertura (H12) degli studi medici associati; un servizio che i sanitari stanno assicurando all'utenza da circa un anno a proprie spese". E ancora. "Le problematiche della certificazione telematica. Ricordiamo - aggiunge Marotta - che lo Smi aveva chiesto che venissero esentati dalla procedura online i servizi di continuita' assistenziale (ex guardia medica), l'emergenza territoriale, i pronto soccorso e i medici di base in attivita' domiciliare.
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