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Epatite C, antivirale nei prossimi anni

Medicina Interna Redazione DottNet | 18/05/2011 17:10

''Nei prossimi anni contiamo di avere finalmente un antivirale per l'epatite C''. Lo ha detto Franco Filipponi, presidente della Società italiana per la sicurezza e la qualità nei trapianti, e direttore del dipartimento di Trapiantologia epatica presso l'Aoup di Pisa, intervenuto al 3/o congresso della Sisqt a Firenze. Filipponi ha spiegato che il nuovo farmaco dovrebbe essere messo a punto ''nel giro di tre anni''. L'epatite C, ha ricordato il presidente della Sisqt a margine dei lavori, ''e' un inferno specialmente per quanto riguarda la gestione del post-trapianto: un trapiantato su quattro va incontro alla recidiva in cinque anni''.

Inoltre in Italia ''purtroppo abbiamo un record - ha aggiunto - che è quello del maggior numero di decessi per carcinoma epatocellulare da virus C. Quando l'epatite C attacca il ricevente, in una percentuale molto alta di casi andiamo incontro al carcinoma. Ci sono numerose metodologie di trattamento che vanno indicate caso per caso, ma di fatto il trapianto è una delle tante possibilità di cura. Al momento abbiamo solo farmaci aspecifici, come l'interferone, che non possono guarire l'Epatite C''.

''I pazienti hanno una sopravvivenza a un anno superiore all'86% - ha concluso Filipponi - che poi perde punti nei primi anni, ma dopo i primi cinque il paziente è stabile e fa la sua vita''.Nei Paesi occidentali, ricorda la Sisqt, l'epatite C e' attualmente la causa principale di epatite cronica e di trapianto di fegato: e' responsabile del 20% di tutti i casi di infezione virale acuta, del 70% di quella cronica, del 40% delle cirrosi allo stadio terminale, e del 30-40% dei trapianti.

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Si stima che nel 75% dei casi l'infezione da Hcv evolva gradualmente a malattia epatica cronica, talvolta accompagnata da una serie di complicanze che comprendono la cirrosi (20-40% dei casi) e il carcinoma epatocellulare (3-5% dei casi fra i pazienti cirrotici). Secondo diversi studi, il rischio di sviluppare un epatocarcinoma aumenta da 20 a oltre 40 volte in caso di infezione da Hcv, e ogni anno dall'1% al 4% dei pazienti con epatite C si ammala di tumore al fegato, che in Italia e' la settima causa di morte fra i tumori con circa 5.000 decessi all'anno. L'Italia detiene il primato europeo per la diffusione delle malattie epatiche, afferma la Sisqt, ed e' ai primi posti anche per i trapianti di fegato, con una media di mille ogni anno; negli ultimi anni la mortalita' per tumore al fegato, che ha mostrato andamenti variabili in Europa, in Italia e' moderatamente diminuita.(

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