Salvaguardia del rapporto fiduciario medico-paziente, introduzione del principio di distinzione tra retribuzione professionale e fattori di produzione, creazione di una reale prospettiva lavorativa con la revisione delle modalità di accesso alla medicina generale convenzionata. Questi i principi che guideranno l'attività dello Snami (Sindacato nazionale autonomo medici italiani), in particolare al tavolo di riordino della Medicina generale - che prevede, nelle intenzioni della parte pubblica, la riscrittura dell'articolo 8 del D.Lgs 502/92. Principi già alla base dell'attività del sindacato, ribaditi dalla mozione conclusiva votata all'unanimità il 29 maggio, al termine del 30° Congresso Nazionale, che si è tenuto a Montecatini Terme (PT) dal 26.
"Ritengo la mozione molto significativa" è il commento di Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami. "Dopo anni in cui le votazioni sono state caratterizzate da astensioni, il sindacato si è dimostrato unito e coeso, proponendo all'unanimità una linea di indirizzo e mostrando unione di intenti durante tutto il Congresso". Un cambiamento, questo, particolarmente importante, anche per l'attuale momento politico ed economico. Nell'incontro con la parte pubblica del 16 maggio è stata chiesta la collaborazione di tutte le sigle sindacali della medicina generale per la riscrittura dell'articolo 8 del D.Lgs 502/92, che norma i compiti della medicina convenzionata e ne fissa i principi generali.L'idea del Ministero è di raggiungere il completamento della presa in carico h24 dell'assistito, in un'ottica di riduzione degli accessi impropri al pronto soccorso, attraverso l'integrazione funzionale dei servizi territoriali con le strutture di emergenza ospedaliera, la collaborazione della medicina generale e l'allocazione di presidi gestiti da medici del territorio nelle strutture ospedaliere di emergenza-urgenza.
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
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