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Esplode il contenzioso medici-paziente, ma paga l’ospedale. Mancano i medici legali

Professione Silvio Campione | 14/06/2011 19:36

Un parto cesareo invece che un parto naturale. La richiesta di un intervento per l'inserimento di una protesi d'anca rispedita al mittente se il paziente ha più di 70 anni. Sono solo alcuni degli effetti che in Italia si stanno verificando per il dilagare di un comportamento della classe medica definito 'medicina difensiva', figlio dell'aumento a tre cifre dei contenziosi legali tra pazienti e camici bianchi. Nell'ultimo decennio sono cresciuti del 145% e pesano sulle casse degli ospedali per una cifra pari a 500 milioni di euro all'anno.

 E a pagare sono, in primo luogo, gli ospedali, perché 'all'accettazione - afferma  Paolo Arbarello, presidente della Società Italiana di Medicina Legale e Assicurazioni (Simla)- si stipula un contratto con il paziente, in cui viene precisato che i risarcimenti sono in capo all'azienda ospedaliera'. Ma la situazione è talmente deteriorata che molti ospedali italiani oggi si trovano senza assicurazione. 'Noi al Policlinico Umberto I siamo in regime di autotutela - aggiunge Arbarello che ha approfondito questo tema nei lavori delle Giornate Medico Legali Romane ed Europee - e siamo costretti a pagare i risarcimenti con i fondi dell'ospedale. Al rinnovo delle polizze, circa un anno fa, le compagnie di assicurazione hanno disertato la gara d'appalto. Ed è una situazione che riguarda anche altri ospedali italiani'. I settori in cui si registra il maggior numero di contenziosi legali sono l'ostetricia e l'ortopedia. Il risultato, secondo Arbarello, è l'alto numero di parti cesarei che 'in media in Italia sono al 35-40%' e la 'diminuzione di interventi per protesi d'anca nei pazienti sopra i 70 anni'.

I medici si sono letteralmente messi in trincea e a partire dalla formazione universitaria orientano le loro scelte lontano dalle branche scientifiche che potrebbero esporli a cause legali, una volta arrivati in corsia. 'Le scuole di specializzazione in Chirurgia - sottolinea il presidente della Simla - sono deserte. Ci sono parecchi posti vacanti'. Quanto alle responsabilità, Arbarello ammette che molta della colpa è da ricondurre proprio alla classe medica. 'I medici sono poco capaci di spiegare quello che fanno ai malati - conclude - . In questo momento c'è un grande difetto di comunicazione che potrebbe risolversi solo con l'abbassamento dei contenziosi'. Ma la lite medici e pazienti è in tutta Europa. "La 'febbre' del contenzioso in sanità contagia tutto il vecchio continente, con l'eccezione almeno per ora dei Paesi dell'Est". Lo spiega  il direttore dell'Istituto di Medicina legale dell'Università di Padova, Santo Davide Ferrara, presidente dell'Accademia europea di medicina legale.
Quello di Ferrara è un osservatorio privilegiato, dal momento che nell'ultimo anno l'esperto ha lavorato all'esame dei diversi sistemi di accertamento della responsabilità del medico in caso di presunti errori, in vista della messa a punto di linee guida ad hoc, da presentare all'Unione europea per armonizzare i criteri di valutazione. "Ormai la situazione delle liti medico-paziente è omogenea nel vecchio continente, mentre nei Paesi dell'ex blocco comunista vigono ancora consuetudini che da noi erano valide 20 anni fa. Ma anche da loro negli ultimi anni - conclude - i casi di denuncia sono in aumento. In questa situazione regole comuni". In tutto ciò  in Italia scarseggiano i medici legali, coloro cioè che potrebbero dare un apporto al contenzioso. E non è un problema di perdita di appeal della professione. "Mancano i posti nelle scuole di specializzazione in Medicina legale. E se oggi in Italia i medici legali sono circa 3 mila, in realtà ne servirebbero almeno il doppio. Un problema che inciderà sulle verifiche Inps sulle pensioni di invalidità, sulle visite fiscali, ma anche sul contenzioso e sulla valutazione della responsabilità professionale del medico". Spiega Paolo Arbarello, direttore dell'Istituto di Medicina legale della Sapienza di Roma. La carenza evidenziata è ancor più pesante alla luce dell'impennata del contenzioso in sanità, come abbiamo visto. E se la macchina dei controlli dell'Inps rischia di incepparsi, anche per quanto riguarda i procedimenti giudiziari si evidenziano alcuni problemi. "In tribunale, infatti, per le perizie troppo spesso ci si rivolge a medici specialisti. Ma perché siano attendibili serve la coppia: specialista più medico-legale", conclude l'esperto. Clicchi qui per essere informato.

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