L'Aaroi-Emac, l'associazione che rappresenta i medici specialisti in Anestesia e Rianimazione, si dice favorevole alla proposta del ministro della Salute, Ferruccio Fazio, di impiegare specializzandi con contratti a tempo per lavorare in corsia con compiti e responsabilità cliniche durante gli ultimi due anni della Scuola dispecializzazione, facendo così fronte alla carenza di medici. Il parere favorevole dell'associazione, afferma il presidente nazionale Vincenzo Carpino, deve essere però"preceduto da un'adeguata riscrittura del protocollo di intesa Università-Regioni con una revisione degli istituti formativi che devono essere riconosciuti anche ai medici ospedalieri per l'attività di formazione loro affidata sul campo; la didattica deve essere integrata all'assistenza e non viceversa".
Secondo Carpino, l'inserimento anticipato degli specializzandi nel mondo del lavoro "deve essere guidato da medici ospedalieri esperti, in qualità di tutor, per superare le insicurezze professionali ed i timori medico legali dei colleghi chiamati ad un lavoro altamente rischioso. La contrattualizzazione degli ultimi anni di formazione, infine, comporterebbe anche benefici previdenziali"."Condivido completamente la proposta del ministro Fazio, un'ipotesi che ho personalmente già avanzato in piùdi una occasione e che sottoscrivo con profonda partecipazione". Queste le parole di Giuseppe Mele, presidente della Fimp, sindacato dei pediatri di libera scelta:"Questa ipotesi ci trova favorevoli per molte ragioni- ha proseguito Mele- prima di tutto amplierebbe nel tempo il numero degli specializzandi, attualmente ristretto a cifre davvero esigue per molte specialità, pediatria compresa, con conseguente sofferenza nei confronti delle necessitàdella popolazione; aiuterebbe a raggiungere l'obiettivo di un sensibile contenimento dei costi, dopodichémetterebbe il nostro Paese allo stesso passo delle altre nazioni occidentali, dove le specialitàin 4 anni sono ormai una consuetudine; infine permetterebbe alla comunitàdei giovani medici di uscire piùvelocemente dal limbo pre-professionale, per confrontarsi in tempi piùbrevi con l'ingresso nel mondo della professione vissuta".Nella speranza che la proposta anticipata da Fazio possa concretizzarsi in tempi brevi, il presidente della Fimp ha auspicato un'attenzione concreta da parte di tutti i soggetti coinvolti, tra cui il ministero dell'Universitàe della Ricerca scientifica, affinché"l'ipotesi, che fa parte delle spinte concrete e positive per un rinnovamento della professione sanitaria italiana, non rimanga su carta, ma divenga realtà, potendo contare anche sul supporto dei sindacati e delle associazioni mediche italiane".
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