Per aver dimostrato come la diversa composizione delle comunità microbiche intestinali possa avere un impatto sul bilancio energetico e possa così contribuire all'obesità, il ricercatore americano Jeffrey I. Gordon, direttore del Centre for Genome Sciences and Systems Biology della Washington University School of Medicine di St. Louis, riceve oggi a Singapore il Danone International Prize for Nutrition, che comporta un grant, un'assegnazione, di 120 mila euro. Gordon e il suo laboratorio - viene spiegato in un comunicato - stanno esplorando da anni un mondo misterioso, incontrando una miriade di forme di vita la maggior parte delle quali sconosciute fino ad ora.
Questo universo è noto come microbiota intestinale e la sua collezione di milioni di geni microbici, come microbioma intestinale. Obiettivo dei ricercatori e' quello di conoscere meglio come, a partire dalla nascita, si crei e si migliori il rapporto di mutuo beneficio tra i microbi intestinali e l'uomo. ''Gli esseri umani sono superorganismi, compendio multispecie di cellule e geni umani e microbici - afferma Gordon -. Il nostro microbioma intestinale ci fornisce prima di tutto un numero di geni che supera ampiamente il numero di geni presenti nelle nostre cellule umane. Questo nostro repertorio di geni microbici intestinali ci fornisce poi le funzioni fisiologiche che le nostre cellule intestinali non avrebbero saputo eseguire: ad esempio, la capacità di metabolizzare alcuni carboidrati che il nostro intestino non e' in grado di digerire''.
Diminuiscono le probabilità di avere almeno due patologie assieme
"Nel mondo reale rallenta la malattia nel 50% dei pazienti"
Zooprofilattico Venezie, più vigilanza sui rischi biologici
Ha effetti positivi sui grassi e gli zuccheri nel sangue
Diminuiscono le probabilità di avere almeno due patologie assieme
"Nel mondo reale rallenta la malattia nel 50% dei pazienti"
Zooprofilattico Venezie, più vigilanza sui rischi biologici
Ha effetti positivi sui grassi e gli zuccheri nel sangue
Commenti