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Neurologi, mancano gli specialisti. E in Lombardia si chiede di rivedere il numero chiuso. Fazio: i problemi ci sono ma con gli specializzandi

Professione Redazione DottNet | 05/10/2011 16:42

In un mondo che invecchia progressivamente, in cui quindi malattie come l'Alzheimer sono destinate ad aumentare, si rischia la 'neurorecessione' per mancanza di medici specialisti in neurologia. Lo ha affermato il presidente della societa' italiana di Neurologia Antonio Federico durante un congresso sul futuro di quest'area della medicina. "Gli accessi alle scuole di specializzazione sono sempre minori a causa dei tagli imposti a livello centrale - ha spiegato Federico - dall'altra parte c'e' un invecchiamento progressivo dei neurologi, che non vengono sostituiti.

Secondo le proiezioni tra 15 anni si perdera' il 30% degli specialisti". Se da una parte diminuiscono i medici, i casi invece sono in aumento: in Europa quasi 165 milioni persone ha disturbi cerebrali, mentre il peso delle malattie neurologiche e' pari al 35% della spesa sanitaria generale. Solo in Italia ci si aspetta un raddoppio dei casi di Alzheimer da qui al 2038. "In un ospedale in genere il 60% dei casi neurologici viene seguito da altri specialisti - ha sottolineato Federico - bisogna riorganizzare le risorse all'interno degli istituti di cura, anche per evitare appunto la 'neurorecessione' che incombe". Sul miglioramento delle cure ha insistito anche il senatore Antonio Tomassini, presidente della commissione Sanita': "In molte parti d'Italia - ha affermato - non c'e' una vera riabilitazione, e ci sono reparti impropri per le malattie neurologiche". D'accordo anche il presidente della Commissione Affari Sociali della Camera Giuseppe Palumbo, secondo cui e' necessario puntare sull'appropriatezza nelle cure. “In Lombardia  gli ospedali si stanno svuotando: entro il 2015, con tutti i camici bianchi che andranno in pensione, ne avremo 7.

600 in meno. Una voragine, pari al 40% di quelli in servizio nel 2010''. L'assessore alla Sanita' della Lombardia, Luciano Bresciani, lancia l'allarme sulla futura carenza di medici, a margine del congresso nazionale della Societa' italiana di chirurgia in corso a Firenze. Tante le specialita' a rischio: medicina interna, anestesia e rianimazione, chirurgia generale, ginecologia e ostetricia, cardiologia, ortopedia e traumatologia, pediatria, psichiatria e nefrologia. I posti disponibili per i corsi post laurea in tutte queste specialita' in Lombardia oggi sono appena 750. Troppo pochi, tanto che la Regione da tempo ha chiesto che vengano portati a 1.277. Anche per questo, l'assessore ha sottolineato la necessita' di ''rivedere il numero chiuso'', ma anche di ''aprire ai finanziamenti privati i corsi di specialita''', e ha proposto di avviare una sperimentazione proprio nella sua Regione. ''Se non modifichiamo il numero chiuso alla facolta' di medicina - ha detto - la Lombardia rischia di restare senza medici e di doverli importare da altre Regioni.
Se non addirittura dall'estero, dove non abbiamo garanzie sugli standard di qualita'''. Proprio in Lombardia, dice Bresciani, ''con i suoi 9 milioni e 743 mila abitanti, ha il 12,46% dei corsi di medicina in Italia, mentre il Lazio, che ha una popolazione di 5 milioni 727 mila persone, ne ha piu' del 16%. Uno squilibrio assurdo''. E ad aggravare la sproporzione tra le necessita' del sistema ospedaliero e i giovani medici ci sono anche le percentuali di chi abbandona: una cifra che sfiora il 6%. ''Basta con una cultura chiusa nel mortaio del finanziamento statale - ha concluso -. Si deve avere il coraggio e la lungimiranza di ripensare il cosiddetto numero chiuso a medicina e aprire ai privati i corsi di specializzazione. Altrimenti tra qualche anno saremo ancora qui a discutere sulla fuga dei nostri cervelli''.''Con 10 mila nuovi medici all'anno non avremo problemi nei prossimi anni''. Lo afferma il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, prima di intervenire a 'Margherita incontra', incontro organizzato da Margherita de Bac sui temi della salute, che oggi affronta i problemi della professione del chirurgo.
Rispondendo ai cronisti che gli chiedono di commentare l'allarme per la carenza di medici, lanciato dall'assessore regionale alla Salute della Lombardia, Luciano Bresciani, Fazio sottolinea che ''la Regione Lombardia sembra monocorde sul problema dei medici'' mentre attualmente ''abbiamo un surplus di medici, perche' siamo a 4,2 contro una media europea di 3,4''. I problemi, chiarisce Fazio, ci sono piuttosto ''con gli specializzandi e proprio per questo abbiamo inserito nel ddl sulla sperimentazione clinica il capitolo specializzandi, per consentire nel lungo periodo di aumentarne il numero''. Quanto alla distribuzione dei giovani medici nelle diverse specialita', Fazio riconosce che ''ancora non c'e' una corrispondenza con le reali necessita''', ricordando che su questo punto ''stiamo lavorando con il ministero dell'Universita'''

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