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A fine mese 500mila italiani a letto con l'influenza

Medicina Generale Redazione DottNet | 15/10/2008 15:56

Sono circa 240 mila gli italiani a letto questa settimana e saranno 500 mila a fine mese, complici il tempo incerto e gli sbalzi di temperatura. ''Ma non chiamatela influenza!'', puntualizzano gli specialisti.

Sono sindromi parainfluenzali tipiche del periodo stagionale, che vedono negli ultimi anni un trend decisamente in aumento. ''Un andamento - dice Fabrizio Pregliasco, virologo dell' Università di Milano - legato all'invariabilità termica, perchè è vero che 'non ci sono più le mezze stagioni'. Quando però c'è il calo brusco di temperatura, questi virus - che non sono ancora quelli dell'influenza - prendono il sopravvento''. Si comincia con la gola secca, poi arrossata, il naso cola, compare la tosse, un leggero rialzo febbrile. L'influenza vera arriverà quando le temperature caleranno decisamente e resteranno basse a lungo. E' caratterizzata da febbre molto alta (oltre i 38 gradi), tosse, dolori muscolari, stanchezza.

Nel 98% dei casi, all'esordio è solo virale, non devono essere usati quindi gli antibiotici, ma solo farmaci di autoprescrizione, come antipiretici, accompagnati da riposo a letto. Solo dopo 4-5 giorni se i sintomi persistono sarà il medico a prescrivere se lo riterrà opportuno un antibiotico, per evitare le complicanze a livello respiratorio. Sarà dura? ''Se ci sarà un inverno vero e non come quello 'tiepido' degli anni scorsi - risponde il virologo milanese - certamente l'influenza colpirà almeno 5 milioni di italiani, il doppio degli ultimi due-tre anni.
Anche perchè - continua - quest'anno è sostenuta da tre ceppi virali completamente nuovi, due australiani e uno americano''. Come proteggersi? ''La campagna vaccinale è cominciata: ci si può vaccinare - risponde Pregliasco - da oggi fino a fine dicembre. Ma l'ideale è farlo verso metà novembre. Negli ultimi anni l'eccesso di comunicazione in presenza di epidemie leggere ha portato a una diminuzione del numero delle vaccinazioni: il ministero si batte per arrivare al 75% (l'OMS predica il 90%) delle persone a rischio (anziani, bambini, immunodepressi, operatori sanitari...) ma la percentuale si è fermata al 63-65%''. Prevenire è possibile per chi non si vaccina? ''Il virus si propaga attraverso l' aerosol prodotto dal respiro e dai colpi di tosse e attraverso le mani. Quindi, evitare i luoghi affollati, lavarsi spesso le mani. Utile la 'sciarpoterapia': mantenere la gola calda con una sciarpa significa riscaldare in gola l'aria che respiriamo''.

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