Mirabegron, un nuovo farmaco sperimentale sviluppato come trattamento per la vescica iperattiva, ha dimostrato di essere in grado di ridurre la sensazione di urgenza e il numero degli episodi sia di incontinenza sia di minzione al giorno rispetto al placebo, in un ampio studio di fase III presentato al 41° congresso annuale della International Continence Society (ICS) a Glasgow, in Scozia. Il trattamento migliora anche i volumi di svuotamento e si traduce in un minor numero di episodi di nicturia.Forte del raggiungimento dell’endpoint primario in questo e altri studi pivotal di fase III condotti in Europa e negli Stati Uniti, l’azienda nipponica ha depositato congiuntamente la richiesta di registrazione del prodotto sia all’Fda sia all’Ema. In Giappone, invece, il farmaco ha già ricevuto nel luglio scorso il via libera dalle autorità regolatorie e sarà commercializzato a breve con il nome Betanis.
Mirabegron è un agonista potente e selettivo dell’adrenocettore beta-3 (beta3-AR), attivo per via orale e potenziale capostipite di una nuova classe di faramci. La molecola attiva i recettori beta3-AR presenti sul muscolo detrusore della vescica in modo da facilitarne il riempimento e l’immagazzinamento dell’urina. Questo muscolo, infatti, è quello che permette le contrazioni dell’organo e lo svuotamento dell'urina, ma viene stimolato in modo anomalo nei soggetti affetti da vescica iperattiva. Lo studio presentato a Glasgow da Victor Nitti, del New York University Langone Medical Center di New York, è un ampio trial multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, a gruppi paralleli, al quale hanno partecipato pazienti con sintomi di vescica iperattiva per almeno 3 mesi. I sogetti arruolati hanno completato una fase iniziale di run-in con placebo, in singolo cieco, della durata di 2 settimane.
L'analisi dei dati è stata fatta su 1.328 pazienti, con un’età media di 60,1 anni, in prevalenza donne (il 74,3%). Al basale, il 29,7% dei pazienti mostrava incontinenza da urgenza, il 38,1% aveva un’incontinenza mista da stress/urgenza, con predominanza della componente da urgenza, e il 32,2% lamentava una frequenza di minzione senza incontinenza.
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