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Roche punta su Illumina, Novartis aumenta il fatturato ma non i profitti. Cambio al vertice della Lonza. Sotto tono anche Bristol-Myers

Aziende Redazione DottNet | 31/01/2012 15:29

La Roche si conferma tra i gruppi farmaceutici più attivi: nelle settimane scorse l’azienda svizzera ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto per la statunitense Illumina, attiva nel settore delle bio-technologie, con sede a San Diego in California. La Roche è è disposta a spendere 5,7 miliardi di dollari per l’acquisto dell’azienda con l’obiettivo di rafforzare la propria posizione nel settore della diagnostica. Illumina ha finora resistito alle offerte di Roche, ma il gruppo svizzero non demorde, tanto che nel pacchetto di proposte ha inserito la possibilità di trasferire la sede di Roche Applied Science a San Diego dall’attuale Penzberg in Germania, facendola confluire così in Illumina.

 Le attività operative a Penzberg continueranno in ogni caso, con l’intento di rafforzare Roche Diagnostics nel settore del microarray dei genotipi, un settore che nel campo della genetica / genomica è in forte crescita.  “L’opzione da noi preferita è quella di trovare un accordo congiunto di acquisto con Illumina”, così il CEO di Roche Severin Schwan, citato nel comunicato. Roche è inoltre disposta ”a discutere la possibilità con Illumina di aumentare il valore delle nostre attività congiunte in un dialogo costruttivo”. Meno brillante la situazione di Novartis che nel 2011 fa registrare profitti in calo nonostante un considerevole aumento del fatturato rispetto al 2010 a causa dell’elevata  pressione sui prezzi e di uno stop ai nuovi medicamenti che hanno diminuito le prospettive di aumento dei profitti. Come abbiamo visto la settimana scorsa, l’azienda sta accusando il colpo della perdita di brevetti di alcuni prodotti molto affermati. Così  mentre il fatturato è cresciuto del 16%, raggiungendo i 58.57 miliardi di dollari, il profitto è sceso del 7%, rimanendo comunque al di sopra della soglia dei 9 miliardi di dollari. Ciò dovrebbe permettere un lieve aumento del dividendo a 2.25 franchi. Risultati che comunque sono ben al di sopra di quanto gli analisti avevano previsto un anno fa. Per il 2012 si prevede comunque una conferma del fatturato, mentre il margine di profitto dovrebbe ulteriormente abbassarsi, seppur lievemente, rispetto al 2011.

Se da un lato i prodotti introdotti dal 2007 in poi dovrebbero garantire forti utili, dall’altro lato il rendimento di altri prodotti tradizionali subiranno la forte concorrenza dei generici. A ciò si aggiungono l’abbassamento dei prezzi e l’incremento delle spese di investimento nel marketing e nella vendita. Genzyme, società del gruppo farmaceutico Sanofi specializzata nel settore delle biotecnologie, e Veracyte, una compagnia all'avanguardia nel comparto della diagnosi molecolare e della citologia molecolare, hanno annunciato un accordo globale di co-promozione in partnership per la fornitura di soluzioni per i pazienti con malattie della tiroide. L'accordo darà accesso ai pazienti dei due gruppi nel mondo a soluzioni medicali avanzate per diagnosi dei noduli della tiroide e potrebbe dare un impulso decisivo alla riduzione delle tiroidectomie.

C’è anche da registrare il cambio di poltrona alla Lonza: il presidente del Consiglio di amministrazione, Rolf Soiron, assume provvisoriamente la gestione operativa dell’azienda. Al contempo, Lonza ha pubblicato i risultati economici per il 2011. Grazie all’acquisizione dell’americana Arch Chemicals, Lonza ha aumentato il fatturato dello 0.4% a 2.69 miliardi di franchi. Le vendite, al netto dei tassi di cambio, sono aumentate del 13.5%. Il risultato ante oneri finanziari (EBIT) è sceso del 30% a 261 milioni di franchi, mentre l’utile netto è aumentato del 46% a 154 milioni di franchi.

Trimestrale in crescita ma sotto le attese per Bristol-Myers Squibb Company. Il gruppo biofarmaceutico Usa ha archiviato l'ultimo trimestre del 2011 con ricavi pari a 5,45 miliardi di dollari, in rialzo del 7% rispetto allo stesso periodo del 2010, mentre l'utile netto si è attestato a 852 milioni, ossia 0,50 dollari per azione, dai 483 milioni, ossia 0,28 dollari per azione dell'anno prima.

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