Su sistema contributivo e problemi occupazionali della categoria l’Enpaf non rifiuta il confronto e convoca per il 3 aprile un incontro aperto a tutte le sigle del comparto. Ad annunciarlo la stessa Fondazione, con una nota diffusa venerdì scorso: «E’ necessario un dibattito trasparente, senza riserve mentali e a 360 gradi» dichiara il presidente, Emilio Croce «nel quale guardare anche ai problemi di scenario, come la gravissima crisi occupazionale che si è abbattuta persino sulla nostra professione. Perché senza occupazione, tanto per essere chiari, non si fa né previdenza né assistenza».
In sostanza, l'incontro del 3 aprile dovrà avviare un ragionamento sui problemi della previdenza di categoria: «Sono convinto» osserva infatti Croce «che se il confronto avverrà senza pregiudiziali ma anche senza la pretesa di ignorare il principio di realtà, potremmo porre le premesse per disegnare una road map, un percorso praticabile per la soluzione delle criticità più sentite». Realismo deve però rimanere la parola d’ordine: «Una classe dirigente responsabile» avverte il presidente dell’Enpaf «non può invocare in materia previdenziale l'applicazione di soluzioni utopistiche non coerenti con le difficoltà occupazionali e reddituali della categoria». Intanto Federfarma si aggiunge a coloro che ritengono i tempi maturi per una riflessione a tutto campo sull’attuale assetto previdenziale della categoria. «La crisi è certamente durissima per i laureati che hanno fatto da poco il loro ingresso nella professione e trovano pesante il fardello della contribuzione previdenziale» osserva la presidente del sindacato, Annarosa Racca «ma lo è anche per le farmacie. Giusto quindi aprire un ragionamento corale sul nostro sistema contributivo e previdenziale, considerando il problema dei giovani ma senza ignorare una questione irrisolta da lungo tempo come quella dello 0,90% a carico dei titolari.
Fonte: Federfarma, Enpaf
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