Canali Minisiti ECM

Il ritorno dell'Ezetimibe, lo studio SANDS è stato pubblicato

Cardiologia Redazione DottNet | 19/12/2008 13:01

Nei mesi scorsi una grande enfasi aveva ottenuto la pubblicazione dello Studio ENHANCE. Tale studio aveva concluso che il trattamento con EZETIMIBE associato alla statina Simvastatina 80 mg non aveva prodotto alcun beneficio sul rapporto intima media dei pazienti trattati rispetto al trattamento con la sola statina. Da quelle asserzioni, molti autorvoli cardiologi avevano messo in discussione l'uso dell'Ezetimibe in associazione con statine e la sua utilità terapeutica.

Lo studio SANDS rivaluta in qualche maniera il ruolo dell'ezetimibe. Si tratta di uno studio di popolazione su nativi americani ( indiani d'america) che notoriamente hanno una alta morbidità per patologie cardiovascolari e donne affette da diabete di Tipo II. In tutti i pazienti veniva misurato lo spessore dell'Intima carotidea ed i livelli di colesterolo LDL e HDL. I pazienti venivano assegnati in gruppo di trattamento aggressivo del colesterolo o trattamento standard e dopo circa 3 anni veniva loro misurato nuovamente lo spessore dell'intima carotidea. Il trattamento aggressivo su LDL ha comportato il raggiungimento di valori LDL <70 mg/dl. Nei pazienti in trattamento con target standard LDLc <100 mg/dl si è notato un lieve aumento dello spessore carotideo, nei pazienti con target di trattamento aggressivo LDLc <70 mg/dl si è osservato addirittura la regressione della placca aterosclerotica.

Gli autori commentano che è più importante raggiungere il target di 70 mg di LDL e non il farmaco utilizzato per arrivarci. In sostanza il ruolo dell'ezetimibe sarebbe importante sopratutto nel trasformare pazienti non responder al trattamento con target aggressivi in pazienti responder anche con livelli più bassi di statina. Il follow up dello studio di 3 anni contro i 2 dello studio ENHANCE ha permesso di mettere in evidenza gli effetti benefici del trattamento aggressivo sulla placca che si sono ottenuti negli utimi mesi del follow up. Lo studio dunque riabilita in parte il ruolo dell'EZETIMIBE nel trattamento delle ipercolesterolemie nei pazienti ad alto e medio rischio cardiovascolare essendo un farmaco essenziale per raggiungere livelli molto bassi di colesterolo LDLc.

pubblicità

Commenti

I Correlati

Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole

Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”

Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia

Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano

Ti potrebbero interessare

Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole

Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”

Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia

Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano

Ultime News

Più letti