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Villani (Sip): vaccino unica prevenzione contro la meningite

Pediatria Redazione DottNet | 02/01/2017 14:20

La malattia è letale nel 10% dei casi; la politica decida sull'obbligo

Anche la corsa in ospedale più rapida non mette al riparo dall'esito peggiore in caso di meningite, mentre l'unica vera prevenzione è il vaccino. E' il parere di Alberto Villani, presidente della Società Italiana di Pediatria, sul caso del bambino di 22 mesi non vaccinato morto a Firenze a causa del meningococco C.


    Una volta che si sviluppa la malattia, sottolinea l'esperto, è molto difficile intervenire. "E' dimostrato che il tempo medio di arrivo in ospedale è 16-18 ore - sottolinea l'esperto - si è già nella fase in cui un paziente su dieci muore e tre su dieci hanno esiti permanenti, l'unico vero salvavita è la vaccinazione, bisogna pensarci prima.

Un'alta copertura nei bambini inoltre protegge anche gli adulti eventualmente non vaccinati. Il punto è semplice, meno gira il germe meno rischio c'è, mentre più è libero più ha possibilità di colpire".

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    Sull'eventualità di introdurre l'obbligo vaccinale, di cui spesso si parla soprattutto dopo casi come quello fiorentino e in considerazione del calo delle vaccinazioni che si vede in tutto il Paese, Villani 'passa la palla' alla politica. "Le società scientifiche hanno indicato chiaramente cosa debba essere fatto in tema di vaccinazioni, c'è un 'Calendario per la vita' che abbiamo stilato. Ora la politica deve decidere cosa vuole fare, se vuole l'obbligatorietà. Noi diciamo chiaramente che tutti i bambini vanno vaccinati per tutte le malattie indicate, poi è chiaro che se non viene attuato è responsabilità della politica. Tutte le morti evitabili come questa devono far riflettere, noi come società scientifiche produciamo documenti, facciamo campagne, convegni, diciamo cosa è opportuno, ma è la politica che deve scegliere, è meglio fare le vaccinazioni o piangere i morti?".

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