Rappresentano il 25% dei pazienti, le diagnosi spesso arrivano in ritardo
Tra stress e alimentazione sbagliata, "gli adolescenti sono tra le categorie più a rischio di sviluppare malattie infiammatorie croniche dell'intestino" e "rappresentano quasi il 25% dei pazienti". A spiegarlo è Antonio Gasbarrini, direttore dell'Area Gastroenterologia della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, intervenuto oggi alla presentazione del progetto "In their shoes", ovvero una app pensata per far 'vestire i panni' dei pazienti e comprenderne le difficoltà quotidiane. Al lavoro come al cinema, a cena fuori come in vacanza.
Tra mal di pancia, rischio di disidratazione, difficoltà a raggiungere una toilette e necessità di prevedere tutti gli spostamenti.
I sintomi però mettono in imbarazzo. Per questo, vengono taciuti e spesso rimangono per anni nel sommerso. "Dei 200mila malati stimati in Italia, 161mila sono quelli diagnosticati mentre circa 40mila ancora non lo sono. Il nostro scopo è individuare precocemente chi ne soffre", prosegue. Inoltre come tante altre malattie autoimmuni, "necessitano terapie personalizzate e un pool di medici multidisciplinare. Solo così si possono abbattere i costi di cura". Costi che in Italia sono compresi tra 19 e 23mila euro annui per ogni paziente, senza considerare i quelli indiretti dovuti alla ridotta produttività.
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