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Medici legali, la legge sulla responsabilità ha troppe ombre

Professione Redazione DottNet | 15/03/2017 13:27

Temiamo che ci siano problemi rilevanti di contrasto tra strutture sanitarie e medici

"E' una legge che presenta piu' ombre che luci. Allo stato attuale, in attesa dei decreti attuativi, temiamo che ci siano problemi rilevanti di contrasto tra strutture sanitarie e medici, che e' esattamente il contrario del risultato che noi auspicavamo". Così, in merito alla legge firmata martedì scorso dal presidente della Repubblica Sergio Matterella sulla responsabilità professionale del personale sanitario, Paolo Arbarello, presidente onorario del Sindacato specialisti in medicina legale (Sismel), intervenuto al convegno "La responsabilita' professionale sanitaria", svoltosi oggi a Roma.   

Tra le questioni emerse dal confronto tra giuristi, magistrati e medici legali, proprio il ruolo previsto per questi ultimi dalla nuova legge per la parte che riguarda le consulenze tecniche e le perizie in caso di denuncia per malpractice medica. Si prevede infatti siano affiancati obbligatoriamente da altri professionisti. "Questo - spiega Arbarello - non corrisponde a quanto avvenuto fino ad oggi e deve avvenire nelle aule di giustizia. E' il medico legale che, in tema di responsabilita' professionale, deve decidere se farsi affiancare o no da un clinico, poiche' in molti casi non e' necessario".     Con la nuova legge, spiega Giuseppe Mazzucchiello, presidente dell'Associazione Valore Uomo, "tanto l'aspetto processuale che il rapporto medico-paziente vengono profondamente modificati. Ci auguriamo venga migliorato, ma la sensazione e' che, all'atto pratico, andra' a peggiorare la situazione esistente. Se la questione fosse stata lasciata in mano alla giurisprudenza e alla sua possibilita' di adeguarsi ai tempi che cambiano, probabilmente sarebbe stato meglio".

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