Il decreto stabilisce requisiti minimi per le polizze assicurative a cui strutture sanitarie e sociosanitarie, pubbliche e private, sono chiamate a conformarsi entro 24 mesi, con scadenza a marzo 2026
Il 16 marzo di un anno fa entrava in vigore il decreto ministeriale n. 232/2023, attuativo della legge 8 marzo 2017, n. 24, la ben nota Legge Gelli-Bianco. Il decreto stabilisce requisiti minimi per le polizze assicurative a cui strutture sanitarie e sociosanitarie, pubbliche e private, sono chiamate a conformarsi entro 24 mesi, con scadenza a marzo 2026. Ma finora non ci sono stati passi avanti in tal senso, nonostante gli adeguamenti debbano essere operativi entro il 2026. Come si ricoderà, l’obiettivo cardine della Legge Gelli-Bianco è di garantire una tutela risarcitoria efficace per i pazienti, promuovendo un accesso alle cure più sicuro. A tal fine, il legislatore ha definito standard minimi per le polizze assicurative, con l’obiettivo di assicurare parità di garanzie tra le compagnie e prevenire disomogeneità nel mercato, come scrivono sul Sole24ore Matteo Baviello e Salvatore Punzo, due addetti ai lavori, esperti del mondo assicurativo.
Secondo l’ultimo Monitoraggio Inps, da gennaio a marzo 2025 sono stati liquidati 194.582 nuovi trattamenti pensionistici. Di questi, solo 54.094 sono pensioni anticipate (dato ancora provvisorio), con un assegno medio di 2.065 euro
La sentenza ha messo in evidenza che il limite ordinario dei 70 anni è stato già ripetutamente derogato dal legislatore statale, al fine di fronteggiare la grave carenza di personale che affligge le aziende del Servizio Sanitario Nazionale
Sono 113, di cui 29 sono nuovi membri, le ricercatrici che vengono premiate nel Club promosso da Fondazione Onda ETS dal 2016 che riunisce le ricercatrici italiane altamente citate in campo biomedico
"La Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari esprime nel suo Presidente un componente di diritto che, come tale, rappresenta la categoria sotto il profilo giurisdizionale attribuito agli Ordini professionali"
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
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