Il governo si faccia carico di un'emergenza che non é solo burocratica ed amministrativa, ma che riguarda da vicino i consumatori
"Sui bollini difettosi dei farmaci la cronaca delle inchieste di queste ore conferma che il problema esiste, va affrontato e risolto. Il maxi sequestro di 232 confezioni di medicinali da parte dei Nas di Salerno in una farmacia di Vietri fotografa con i fatti le preoccupazioni espresse fin dal 2015 e rafforza l'importanza del lavoro messo in campo dalla commissione parlamentare anti contraffazione che mi vedrà relatore del provvedimento conclusivo"''. Così il deputato di Forza Italia, Paolo Russo. "Il decreto del Ministero della Salute del 30 maggio 2014 prevede l'applicazione di un bollino farmaceutico su ogni scatola di farmaco, al fine di rafforzare il contrasto alle possibili frodi ai danni della salute pubblica. Il bollino prevede una stampa ed una numerazione progressiva indelebile poiché si tratta di carte valori.
Sul mercato, invece - ribadisce il deputato che sull'argomento ha presentato un'interrogazione il 27 ottobre 2015 - la quasi totalità delle confezioni di farmaci é etichettata con un bollino farmaceutico prodotto dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, il cui numero progressivo OCRB stampato sul supporto siliconato non risulta indelebile. É evidente che l'eventuale assenza, intenzionale o meno del contrassegno compromette la tracciabilità della confezione, dal momento che, dopo la vendita, il bollino è l'unico elemento che consente di individuare, in maniera univoca, la confezione". "É giunto il momento che il governo si faccia carico di un'emergenza che non é solo burocratica ed amministrativa, ma che riguarda da vicino i consumatori ed in particolare gli ammalati. In queste condizioni la tracciabilità dei farmaci non può essere garantita e rappresenta un vulnus del quale costantemente approfittano criminali e truffatori a discapito di cittadini, aziende e farmacisti" conclude Russo.
Lo studio, riportato nell'articolo dell’ International Journal of Molecular Sciences, si deve al Systems Biology Group Lab dell’Ateneo di Roma, diretto dal prof. Mariano Bizzarri, in collaborazione con la Aurora Biosearch di Bollate
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