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Tumori: Fondazione Gimbe, 90 giorni al massimo per inizio cure

Oncologia Redazione DottNet | 11/04/2017 12:33

Pubblicato il documento per il paziente e il medico su come migliorare l'efficacia della terapia

La Fondazione Gimbe pubblica il position statement "La diagnosi precoce dei tumori" destinato al paziente e al medico per migliorare l'efficacia della terapia oncologica (clicca qui per scaricare il documento completo). L'impatto delle neoplasie sui sistemi sanitari è enorme:ogni anno nel mondo i tumori causano 8,8 milioni di morti, ovvero 1 decesso su 6 consegue a patologie neoplastiche. In Italia nel 2016 sono stati diagnosticati oltre 365.000 nuovi casi di tumori maligni e i pazienti oncologici in vita erano oltre 3,1 milioni. I dati ISTAT indicano che,dopo le malattie cardiovascolari (36,8%), i tumori sono la seconda causa di morte (29,6%), con oltre 177.000 decessi su quasi 600.000 del 2014.   

Dal punto di vista delle politiche sanitarie e della conseguente organizzazione dei servizi, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità il gold standard è rappresentato da una strategia di comprehensive cancer control, costituita da vari interventi sanitari: prevenzione primaria, screening e diagnosi precoce, trattamento, cure palliative e assistenza ai sopravviventi.

     ''Sfortunatamente, anche nei paesi con sistemi sanitari all'avanguardia - afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE - la diagnosi di tumore è spesso tardiva e l'impossibilità di fornire trattamenti adeguati condanna molte persone a inutili sofferenze e a morte prematura''. ''Anche se spesso utilizzati come sinonimi - puntualizza il Presidente - screening e diagnosi precoce sono due strategie del tutto differenti: lo screening mira infatti ad identificare tumori o lesioni pre-cancerose. La diagnosi precoce, invece, consiste nell'identificazione tempestiva di una neoplasia in persone che presentano già segni o sintomi al fine di iniziare la terapia prima possibile, aumentando la sopravvivenza e migliorando la qualità di vita''.   

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Considerato che ridurre i ritardi nel percorso diagnostico-terapeutico determina un significativo miglioramento degli esiti e che esiste un'estrema variabilità nella richiesta di test e consulti specialistici, la Fondazione GIMBE ha elaborato il position statement "La diagnosi precoce dei tumori" destinato non solo a medici e organizzazioni sanitarie, ma anche a cittadini e pazienti. Tra le linee guida disponibili in letteratura, sono state tradotte e adattate le raccomandazioni cliniche del National Institute for Health and Care Excellence (NICE).     ''Per massimizzare l'efficacia delle terapie ed evitare di perdere pazienti al follow-up - conclude Cartabellotta -dal riconoscimento dei sintomi all'inizio della terapia non dovrebbero trascorrere più di 90 giorni. Anche se questo target temporale può variare nei diversi setting regionali e locali e tra differenti tipi di neoplasie, la diagnosi precoce dei tumori è un processo tempo-dipendente e il successo dei modelli organizzativi dipende dalla consapevolezza dei pazienti sui sintomi, dalla capacità del medico di riconoscere le presentazioni cliniche e da tempi di attesa garantiti per test diagnostici e consulti specialistici''. 

fonte: gimbe

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