Pugno duro degli Ordini: altre procedure in corso
La notizia arriva con un tweet del presidente dell'Istituto superiore di sanità Walter Ricciardi: l'Ordine di Treviso ha radiato il cardiologo Roberto Gava, già noto per le sue posizioni anti-vaccini ed aperto alle medicine alternative. Ed è il primo caso in Italia, dopo la dura presa di posizione da parte della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) dello scorso luglio contro le posizioni "antiscientifiche" e 'anti-vax'. Ribadisce l'importanza delle vaccinazioni il ministro della Salute Beatrice Lorenzin: "È un momento in cui è necessario assumere delle posizioni chiare. La vaccinazione è l'arma di prevenzione più efficace e questo lo dice la scienza".
Tuttavia, precisa, "non entro nel merito del caso specifico perché c'è un principio che bisogna rispettare ed è quello che consegna agli ordini professionali la totale autonomia in merito ai procedimenti e alle sanzioni disciplinari nei confronti degli iscritti".
Interviene pure il Presidente dell'Ordine dei Medici di Treviso, Luigi Guiarini, il quale sottolinea come sia "evidente che la commissione etica formata da 15 persone, per quanto riguarda Treviso, ha ritenuto che sia stato violato il codice deontologico, ma qui mi fermo. Non posso commentare - dice - c'è il segreto istruttorio". Meno di un anno fa la Fnomceo aveva preannunciato sanzioni fino alla radiazione per i medici con posizioni antiscientifiche rispetto ai vaccini e, ad oggi, sarebbero almeno altri due i procedimenti disciplinari aperti. Ma le posizioni anti-vax dilagano soprattutto nella Rete. E dura è stata la reazione degli avvocati di Gava che, su Fb, scrivono: "Il dottor Gava è stato condannato soltanto per le sue idee, idee ben fondate sull'esigenza di personalizzazione di ogni vaccinazione per prevenire i gravi pericoli e i vari danni da vaccino ai singoli pazienti, contro la vaccinazione indiscriminata di massa". Gli avvocati Silvio Riondato e Giorgio Piccolotto annunciano quindi battaglia: "La legge prevede la sospensione cioè l'inoperatività di queste sanzioni quando sono impugnate, come la Difesa farà, davanti ad un giudice, poiché gli Ordini dei medici sono sostanzialmente non competenti, sono associazioni rappresentative di imprese economiche che cioè mirano al lucro, perciò sono inaffidabili, sono a rischio di gravi arbitri e irregolarità come nel caso".
Nel luglio 2016 l'annuncio della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo): i camici bianchi che sconsigliano le vaccinazioni infrangono il codice deontologico e vanno incontro a procedimenti disciplinari che possono arrivare alla radiazione. Oggi, a quasi un anno di distanza, arriva la prima radiazione di un medico anti-vaccinista e sarebbero almeno altri due i provvedimenti aperti a carico di professionisti anti-vax, a Firenze e Venezia. Prosegue, dunque, l''offensiva' degli Ordini contro i medici 'anti-vaccini', che supportano posizioni antiscientifiche sostenendo la pericolosità delle vaccinazioni. Perchè si arrivi alla decisione finale ci vorranno però dei mesi. Oltre ai due procedimenti aperti ufficialmente, altri Ordini italiani potrebbero però aver avviato procedimenti di cui non è stata data comunicazione. Il medico fiorentino, già noto per le sue posizioni, sostiene l'esistenza di un legame tra vaccini e autismo, mentre il professionista di Treviso radiato, un cardiologo, afferma che le vaccinazioni determinano complicazioni che mettono a rischio i bambini.
Posizioni non supportate da evidenze scientifiche e che rischiano, avvertono gli esperti, di creare nell'opinione pubblica false paure, mentre il vero pericolo, come ricordato più volte dallo stesso ministro della Salute Beatrice Lorenzin, sta proprio nel non vaccinare contro malattie potenzialmente anche letali ma che, con i vaccini, possono essere prevenute. La questione, avvertono gli Ordini, è infatti quanto mai seria, dato l'abbassamento del livello delle coperture vaccinali in Italia contro varie malattie, a partire dal morbillo, con il rischio del riemergere di nuove e pericolose ondate epidemiche. Un dato su tutti: complicanze da vaccini, sottolineano gli epidemiologi, si registrano in 1 caso su 1 milione, mentre complicanze serie da morbillo come meningite o polmonite si rilevano in 1 caso su 10mila.
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